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martedì 17 dicembre 2024

[📣] Israele si “prende” il Golan, la Svezia prepara le tombe - Dietro il Sipario

Cabras:

[…] le guerre non sono dei funghi che spuntano nella notte, non sono degli eventi improvvisi. Lo sono per molti milioni di persone che si informano soltanto con il mainstream e che quindi si trovano di fronte alla realtà della guerra all'ultimo momento e allora dicono: come è potuto accadere? cosa è successo?
Le guerre si preparano nel tempo, negli anni. È un lungo lavoro di preparazione nei confronti dell'opinione pubblica con azioni che apparentemente sono anche insensate. Questa cosa delle tombe da preparare […] è un modo per preparare l'opinione pubblica, gradualmente, a un clima in cui deve considerare i russi come nemici che inevitabilmente, prima o poi, causeranno molti morti nella popolazione. Quindi devi già pensarli in quella chiave in cui quelli sono il tuo nemico, quelli che ti possono uccidere.
Ed è il contrario di quello che hanno fatto le democrazie o i paesi che hanno avuto una qualche aspirazione democratica per decenni, che dicevano: non bisogna avere paura, bisogna affrontare gli eventi con coraggio, con apertura e creare un clima di pace.
Adesso quello che dicono, come prima cosa, nei confronti del proprio obiettivo numero uno, che non è la Russia ma proprio il pubblico, la propria popolazione, [è]: devi avere paura. Devi assolutamente avere paura. E devi così docilmente metterti nella mani di chi governa i processi, perché sa le cose, perché si va per la guerra e ti dobbiamo proteggere.

Perucchietti:

Sembra una forma di strategia della tensione anche questa, oltre che di distrazione, di deviazione, di finestra di Overtone […]

Cabras:

Assolutamente. È una preparazione lunga che distrae dalla realtà, dalla verità, e che ha molti precedenti. Penso a come è stata preparata anche la popolazione ucraina a odiare i russi nel corso del tempo. Sono state cambiate le scuole, cambiata la mentalità delle persone, cambiati i programmi televisivi. O la stessa Finlandia: non è che sia stata una decisione improvvisa, nata del 2022 dopo l'intervento russo in Ucraina, quella di aderire alla NATO. Era da molto prima che si stava preparando il terreno e sempre con discorsi di paura, russofobi.
Mi ricordo che aveva scritto un breve articolo Giulietto Chiesa, nel 2015, su questo clima incredibile che stava sorgendo in Finlandia, ad esempio.
Ecco, tutti questi paesi dell'arco baltico sono adesso quelli che stanno guidando il discorso anche a livello europeo. Sono loro i leader di una nuova paura che inevitabilmente ci deve portare alla guerra. Quindi il lavoro lavoro da fare è di resistere a questi personaggi.
Di tutte queste posizioni, anche della Kallas — non a caso una baltica, cioè un personaggio che si è formato in quel cuore nero dell'Europa che fa le marce insieme agli ex SS, ricordiamocelo, nelle manifestazioni pubbliche — mi ha colpito del discorso della Kallas il fatto che diceva: dobbiamo fare le nostre riunioni più riservate, dobbiamo aumentare il tasso di controllo dell'intelligence sulla politica pubblica dell'Europa.
Già una realtà istituzionale che è in totale deficit di democrazia da moltissimi anni, adesso viene chiusa all'interno di una cornice e di un formato che è interamente militare. Diventa [l'Unione Europea] proprio il fratello scemo della NATO […]
Questo ci deve preoccupare perché comunque sono tanti tasselli di un lungo lavoro di preparazione che vuole portare alla guerra. Non sarà subito, […] però è un terreno che stanno arando, preparando per i prossimi anni.

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