sabato 14 giugno 2014

Processi decisionali

Ezio Mauro, direttore dell'importante giornale Repubblica, mica uno qualunque, scrive un cinguettio scemenza come questo:

Infimo populismo, urlerebbe Ezio Mauro stesso se a dire qualcosa del genere fosse magari un Grillo; acuta osservazione, forse si complimentano tra loro annuendo, stringendosi le mani e scambiandosi sguardi d'intesa — metaforicamente.

giovedì 12 giugno 2014

Commento sul Fatto Quotidiano post scelta gruppo europeo per il M5S

Ho scritto il seguente commento su un articolo del Fatto Quotidiano. Suggerisco anche la lettura della traduzione di un articolo comparso sullo Spectator riguardo l'Ukip. (A breve seguirà la traduzione anche di un articolo, scritto da uno dei candidati sconfitti, post elezioni). Tornerò anche su alcuni temi che sono emersi dai commenti — in realtà la solita solfa, ma ogni tanto di qualcosa bisognerà pur parlare.

martedì 10 giugno 2014

Il giorno in cui lasciai mio figlio da solo in auto (Kim Brooks)

Traduco, con la solita approssimazione dovuta a una non perfetta dimestichezza con l'inglese e alla fretta — cerco di limitare i danni anche aggiungendo link e note esplicative — un articolo che ho trovato molto interessante: The day I left my son in the car.

La vicenda dà interessanti spunti di riflessione su questa società (che è poi quella società: siamo negli States, ma la stessa contagiosa e perniciosa mentalità ormai è già parte del nostro costume).

Chissà che non sia il primo di una serie di post di asperrima critica al modo in cui i bambini sono percepiti, educati e trattati nel nostro mondo moderno.

(Oltre a link e note, sono mie anche le varie enfasi.)

lunedì 9 giugno 2014

L'analisi del niger eques (Bagnai) sulle Europee

Anche Alberto Bagnai, paladino e re (autoproclamatosi) del fronte anti-eurista, si è cimentato nell'“analisi” del risultato delle elezioni europee; come fatto da me medesimo e da moltissimi altri: in questo blog ho messo per esempio Diego Fusaro e Abrignani (che più che altro voleva far pesare al PD il suo debito)… ma se cercate ne troverete tanti altri.

sabato 7 giugno 2014

Demolire è più facile che costruire? E quindi?

Costruire è 1000 volte più difficile che demolire.

Questo è uno di quegli aforismi fin troppo facili che sono usati in certi discorsi, specie politici, per la loro capacità evocativa e il dualismo buono-cattivo, sempre in grado di solleticare le fantasie riduzionistiche di ogni tipo di pensatore.

La frase verrà “analizzata” in un contesto specifico (che è quello da cui è prelevata), in cui sono state create due opposte fazioni: una che vuole costruire l'Unione Europea e l'altra che la vuole distruggere.

Il segreto della diagonale irrazionale

La radice quadrata di 2 non è un numero razionale, cioè un numero che possa essere espresso come rapporto (ratio) di due numeri naturali. Tramite la sola aritmetica dei numeri naturali è possibile dimostrarlo.

È improbabile […] che la scoperta [di questa dimostrazione] sia stata compiuta da Pitagora, o comunque molto anticamente: non sembra che Zenone la conoscesse, e neppure Democrito. Inoltre, dato che essa mina le basi del pitagorismo, è ragionevole supporre che non fu compiuta molto tempo prima che l'ordine raggiungesse il culmine della sua influenza, e almeno non prima che si fosse ben consolidato, poiché sembra abbia contribuito al suo declino. La tradizione secondo cui fu compiuta all'interno dell'ordine, ma mantenuta segreta, mi sembra molto plausibile.

Abbraccia, espandi o trasforma, estingui

Embrace, extend and extinguish” (Abbraccia, estendi ed estingui) è l'espressione usata per indicare una strategia accertata della Microsoft, ma potrebbe essere usata, con le dovute modifiche e cautele, anche in ambito politico, come generica strategia propagandistica.

venerdì 6 giugno 2014

Tragedie e delitti

La prima tragedia che ho saputo di non sapere è stata quella di Alfredino: pare che sia nota praticamente a tutti. Io nel 1981, all'epoca del fatto, avevo 3 anni e un mese. Forse troppo pochi? Ma la prima volta che sentii di Alfredino fu da una collega coetanea dell'università: lei si ricordava della vicenda.

A differenza di me che ho due sorelle maggiori, questa collega è figlia unica. Se è verosimile pensare che dei genitori non abbiano voluto esporre un bambino alla telecronaca grottesca dei tentativi di salvataggio, resta comunque strano che la vicenda non sia riaffiorata in seguito per entrare nel corpus mitologico dei drammi televisivi. L'unica spiegazione per me è che non sia mai entrata “in casa” e che quindi non sia mai stato un argomento di conversazione o preoccupazione.

Vista l'incredibile copertura mediatica sembra impossibile che il fatto non abbia lasciato delle tracce nella memoria interna di gruppi (famiglie) di telespettatori… Senonché così deve esser stato per gli adulti intorno a me, da sempre sospettosi nei confronti della televisione e lontani dagli schemi di quel voyeurismo morboso che è essenziale per potersi immaginare una famiglia raccolta intorno alla televisione, in trepidante e speranzosa attesa di un finale felice o attanagliati dalla paura del compimento di un tragico destino.

giovedì 5 giugno 2014

L'UKIP un po' oltre i nuovi detrattori

Traduzione di un articolo del 24 maggio (prima delle elezioni europee) di The Spectator, Whatever the European election result, Ukip has already won. Come al solito la traduzione è mia, è libera o è troppo letterale, ignora alcune forme idiomatiche, eventualmente parafrasate, e così via. Pertanto invito alla lettura dell'articolo originale.

Le enfasi e i link sono stati aggiunti da me.