Ormai sembra che su questo blog non faccia altro che scrivere articoli sui quesiti della Susi, quando mi capitano sotto gli occhi.
Come stasera.
Ormai sembra che su questo blog non faccia altro che scrivere articoli sui quesiti della Susi, quando mi capitano sotto gli occhi.
Come stasera.
Susi si imbuca ad una festa di compleanno di una certa Anna e per sentirsi più a suo agio decide di fingere di volerla conoscere. Gianni, sapendo di questa sua intenzione, raggiunge il gruppetto dei bambini in festa, fa la conoscenza di Anna e istruisce lei e le sue amiche per far cadere Susi nella solita trappola.
Sto seguendo con interesse notizie, speculazioni e dichiarazioni ufficiali (e non) relative allo schianto dei due Boeing 737 MAX-8 precipitati a ottobre 2018 (volo Lion Air JT610) e a marzo 2019 (volo Ethiopian Airlines ET302). Il mio interesse inizia nel momento in cui l'imputato è il software dell'aereo.
Provate anche voi a cambiare numero di telefono e trovare un modo simpatico per dirlo ai vostri amici, amanti e parenti. Voi vi ritrovereste a bere da soli il peggior rhum del migliore bar di Bolungarvík. Per Gianni è diverso: Gianni ha la Susi.
Trascrizione (non completa) dell'intervista di Federico Punzi a Ugo Arrigo sulla TAV (Radio radicale, 10 marzo 2019, ore 14:16; questo il file, finché c'è).
Enfasi aggiunte e riflessioni (peraltro banali) posposte al 2040.
A novembre (2018) i russi fermano tre navi ucraine, arrestano e condannano a due mesi i marinai. Il motivo? Secondo i russi le tre navi, dirette verso lo stretto di Kerch, hanno sconfinato nelle loro acque territoriali e non hanno risposto alla richiesta di fermarsi. Per le navi che vogliono passare attraverso lo stretto di Kerch la procedura prevede un preavviso di 48 ore e la conferma 24 ore prima del passaggio1. I russi dicono che questo protocollo non è stato rispettato, da cui segue il blocco delle navi per sconfinamento. Un «incidente di confine», insomma.
Per Poroshenko, invece, si tratta di un attacco all'Ucraina; chiede solidarietà al “mondo occidentale”, fa entrare in vigore la legge marziale per trenta giorni, in modo da avere i poteri speciali necessari per fronteggiare la minaccia di un'offensiva di terra dei russi che, dice, Putin sta preparando (Poroshenko ha le prove…), e spera che la NATO, di cui vorrebbe che l'Ucraina faccia parte2, invii navi nel mare di Azov, “richiesta” che non è piaciuta molto alla Merkel.
Poroshenko mostra i passaporti di soldati russi: è la prova schiacciante, tangibile e visibile della presenza militare russa in Ucraina. Vedendo questa prova, chi potrebbe mai dubitare?