Ho saputo oggi, con mio sommo sgomento, che Vendola (il politico), ha firmato un "protocollo di intesa" con la Microsoft per promuovere l'innovazione e l'eccellenza nell'ideazione, sviluppo e utilizzo delle tecnologie e delle soluzioni informatiche; il che si traduce più o meno così: più Microsoft nelle scuole, nelle amministrazioni pubbliche e via dicendo. E visto il "modello" Microsoft questo vuol dire, traducendo in politichese che possa essere comprensibile, meno democrazia e meno libertà. Ma questo sarà, pare, Richard M. Stallman a spiegarglielo, visto che per l'occasione di un tale tradimento ai principi (morali e pratici) che stanno spingendo altri paesi a muoversi verso il software libero (nelle scuole, nelle amministrazioni...) sarà in Italia — e chissà che non riesca a farmici una pizza :D.
Visualizzazione post con etichetta informatica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta informatica. Mostra tutti i post
domenica 12 dicembre 2010
giovedì 29 aprile 2010
Imparare a programmare: quale futuro?
Dalle scuole di oggi escono i lavoratori (precari) di domani. Da istituti tecnici, licei sperimentali e anche università possono uscire futuri programmatori, o persone con capacità logico-matematiche utili alla programmazione. Ma il tallone di Achille è sempre l'insegnante il cui primo requisito non è, paradossalmente, quello di sapere bene la materia, quanto quello di saperla comunicare...
Questo in teoria. In pratica è parimenti importante che l'insegnante sappia ciò che insegna, è diciamo il requisito sine qua non dovrebbe nemmeno ritrovarsi ad insegnare.
Questo in teoria. In pratica è parimenti importante che l'insegnante sappia ciò che insegna, è diciamo il requisito sine qua non dovrebbe nemmeno ritrovarsi ad insegnare.
Iscriviti a:
Post (Atom)