Prendete una cartina muta. C'è sempre più di un modo di farla parlare. Per esempio, prendiamo questa cartina dell'“Afghanistan dell'ISAF”.
Chissà chi erano quelle donne che 12 anni fa (o giù di lì) alcuni media fecero vedere mentre si liberavano del burka, simbolo dell'oppressione dei talebani (che, secondo la retorica della propaganda bellica, erano stati “già” sconfitti). Chissà chi furono i guru dell'informazione che montarono la “notizia”.
Intanto ci sono anche l'Iraq, la Siria, l'Iran, la Striscia di Gaza, l'ebola, l'Ucraina, e via dicendo. E chissà quante bugie ci vengono propinate per suggerire interpretazioni da filmetto manicheo di questo Mondo in continua “evoluzione” ma che, specie grazie al genere umano, non perde il vizio di essere un posto tuttosommato crudele o pieno di ciniche illusioni.
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mercoledì 13 agosto 2014
mercoledì 19 marzo 2014
That's democracy…
giovedì 22 agosto 2013
In guerra (2006)
Altro articolo-email sulla guerra, sulla pace, sulle “missioni di pace”, l'Iran, ecc. scritto il 16/09/2006.
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