Fu scritto nel maggio del 2008.
A Roma è sindaco Alemanno. Il primo e forse più grande purtroppo è che
Alemanno, come simbolo di una destra forte, si fa (suo malgrado)
portavoce di un certo neofascismo (tenuto in piedi fondamentalmente da
ideologie xenofobe). Viene accolto da saluti romani.
I fascistelli di primo pelo ne esaltano la vittoria: finalmente gli
sporchi stranieri criminali troveranno pane per i loro denti. Da
ciò ne deriva che Alemanno è fascista
a prescindere da ciò che è veramente.
Tutto ciò è già abbastanza deprimente.