lunedì 11 marzo 2019

TAV o non TAV noi arriveremo a Lione; malgrado voi (francesi)

Trascrizione (non completa) dell'intervista di Federico Punzi a Ugo Arrigo sulla TAV (Radio radicale, 10 marzo 2019, ore 14:16; questo il file, finché c'è).

Enfasi aggiunte e riflessioni (peraltro banali) posposte al 2040.

Federico Punzi [Della TAV] ne parliamo con Ugo Arrigo, professore di economia dell'Università di Milano Bicocca, esperto di finanza pubblica e trasporti, e consulente del ministero dell'infrastrutture e dei trasporti, ma non per quanto riguarda la TAV, di cui non si occupa, ma su temi che riguardano invece l'aeronautica.

Ci aiuti, professore, a capire il significato della risposta di Telt. Siamo di fronte a un blocco? A un rinvio dei bandi e quindi a un blocco dell'opera, sostanzialmente, oppure la procedura va avanti?

Ugo Arrigo Per quello che ho compreso io si tratta sostanzialmente di un rallentamento e quindi sostanzialmente si è preso tempo dicendo: ci sarà prima una richiesta di manifestazione d'interesse e poi, in un secondo momento, ci saranno i bandi veri e propri. È una cosa analoga a quella che è avvenuta con la procedura di Alitalia, quando i commissari, la prima terna commissariale fece, nell'estate del 2017, un avviso a manifestare interesse sulla questione Alitalia. Poi solo in un secondo momento ci fu un bando vero e proprio. Quindi non è una cosa atipica.

[…] [era già previsto che i bandi iniziali riguardassero solo i lotti francesi, perché l'avvio dei lavori avverrebbe sul lato francese. Il rischio di perdere i finanziamenti secondo Arrigo è una questione di tempo: la scadenza è al 31 dicembre 2019 e non vede come si possano fare lavori significativi per quella data. L'Unione europea rimborsa a posteriori i lavori effettivamente sostenuti, quindi nel 2020 potrebbe rimborsare lavori effettivamente svolti nel 2019.]

E invece per quanto riguarda quello che ha scritto su Twitter qualche ora fa: cioè, è possibile [che] per la tratta francese Parigi non ha stanziato dei fondi? Come…?

Per la tratta solo francese Parigi non ha stanziato nulla e l'ha posposta nel lungo periodo sostenendo che non ci sono ragioni di traffico tale da giustificarla. No, è particolarmente interessante questa cosa qui perché ovviamente se i francesi dicono che sul loro pezzo nazionale il traffico è scarso, quello internazionale ancora di meno perché loro in più ci hanno i treni regionali, locali lato francese; e quindi includendo anche quelli loro dicono che le previsioni di traffico non giustificano…

Cioè le previsioni non giustificano di stanziare i fondi da parte francese?

Quindi per la parte, diciamo, per il proseguimento in Francia della linea sostanzialmente non ci sono i fondi ma neanche l'approvazione. Quindi è rinviata a dopo il 2040.

Dopo il 2040? Quindi in realtà… com'è possibile, cioè stanno più in ritardo di noi? Hanno già rinviato?

No, no, [ma poi?] han deciso di non farla, potrebbero anche decidere di non farla. Questa cosa qui in Italia non la sta dicendo nessuno.

Cioè che il rischio che… noi facciamo il tunnel…

Che noi facciamo un pezzo italiano, un pezzo comune con il tunnel, ma il tunnel in Francia sfocia sulla linea vecchia.

Ho capito. Perché da parte francese appunto non sono stati stanziati i soldi.

Non hanno nessuna intenzione di farla prima del 2040.

Non prima del 2040?

Sì. No, non solo di farla, ma neanche di prenderla in considerazione. Questa decisione qui loro l'hanno fatta perché comunque nei trattati internazionali con l'Italia non c'è quest'obbligo qui: quindi i trattati riguardano solo il pezzo comune.

Il tunnel, praticamente.

Sì.

Ho capito. Quindi non c'è nessun obbligo [di]…

Quindi loro quando han deciso di non fare solo il pezzo francese non ce l'hanno nemmeno ufficialmente comunicato.

Ho capito.

Però l'altra cosa grave è che prima di decidere [/ottenere] questo posponimento loro hanno chiesto però una diversa ripartizione degli oneri tra Italia e Francia, sostanzialmente facendo aumentare la quota italiana al 60%. Quindi i costi del pezzo comune sono quasi al 60% a carico dell'Italia — poco più del 40, mi pare sia 58 e 32 [? 42?], a carico della Francia. E questo riequilibrio era stato chiesto perché la parte solo francese (che loro non fanno più) è più lunga e quindi più costosa di quella solo italiana.

Che però loro non fanno…

Ora non la fanno più. Sì. Quindi noi il pezzo comune lo paghiamo al 60%, al netto del contributo europeo, per aiutare i francesi a sostenere i costi del loro pezzo, che però non sosterranno.

Ho capito. E i famosi 300 milioni, invece, che appunto mette a disposizione l'Unione europea, quelli vanno per il tratto comune?

Sì. Sono circa… tra 850 e 860 milioni massimi per il tratto comune, per il 40% dei costi del tratto comune.

Ho capito. Invece i 300 milioni che rischiano di perdersi, non è che siccome Telt inizia con gli avvisi che riguardano i lotti francesi, poi saranno spesi solamente sui lotti francesi?

Questi li spendono… no, li perdono se non li spendono in tempo, entro la scadenza del finanziamento. Quindi, è indipendente da che lato li svolgano.


Insomma in Francia c'è il solito bel virtuoso conveniente paesanismo europeista mentre noi viviamo in un'orrida nazione nazionalista di fascisti sfascisti razzisti, una nazione che sa dire solo no, no, no, minacciando il futuro ad alta velocità dei nostri figli (o delle loro merci, che poi è lo stesso).

Viva la France! Liberté, égalité, velocité!

Nessun commento:

Posta un commento

Sii educato, costruisci con cura le frasi, rifletti prima di pubblicare, evita parolacce e offese dirette, non uscire dal tema, cerca di non omettere la punteggiatura, evita errori ortografici, rileggi quel che hai scritto.