domenica 22 giugno 2014

Intellettuali?

Chi è l'intellettuale oggi?

L'essere “intellettuali” oggi non ha a che fare realmente con l'intelligenza (qualunque cosa sia) e la cultura, né con il primato della ragione e del ragionamento.

venerdì 20 giugno 2014

Ornitoteca: in principio era il verbo

Ho avuto già modo di osservare che i cinguettii, con la loro sinteticità, difficilmente possono essere altro che strumenti di propaganda, autopromozione (o promozione), diffusione di slogan e memi, aforismi… Quasi impossibile usarli per dialogare o veicolare informazioni complesse se non per riferimento, quindi tramite un link esterno — anche se non mancano delle eccezioni, con peculiarità che andrebbero studiate a parte; né mancano dei modi per “completare” e “potenziare” il mezzo, come storify, fatti tramite il servizio apposito o a mano come faccio io, usando la possibilità di incorporare in una “pagina web” un tweet e opzionalmente un po' di contesto.

giovedì 19 giugno 2014

Congiuntivi

«Mi chiedono se, al suo posto, avrei scelto la pillola blu o la rossa».

«Mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi studiato filosofia».

«Mi chiese se avessi avuto paura. No, risposi».

La lingua italiana è insidiosa, c'è poco da fare. Il congiuntivo e il condizionale sono in declino e rischiano di diventare pura estetica da salotto buono.

Per non rischiare di sfigurare, qualcuno memorizza solo che con il “se” ci va il congiuntivo — forse perché è uno degli errori più frequenti; ma le cose sono un po' più complicate.

Per non ritrovarsi in situazioni ridicole conviene ricordarlo. Inoltre conviene anche che tutti si sia un po' meno pronti ad entusiasmarsi per l'opportunità di esibire al mondo il fatto di aver colto qualcuno in castagna (che sia vero o meno).

Pare che il ministro dell'istruzione abbia detto o scritto qualcosa di questo tipo: «mi chiedono se avrei scelto il tema X o Y». E sembra che qualcuno sia stato molto pronto, decisamente un po' troppo, a cogliere l'occasione di prenderla in giro per un “errore” che di fatto errore non è. (Un po' di gossip lo seguo anch'io, ogni tanto…)

mercoledì 18 giugno 2014

Leaderizzazione

La leaderizzazione, ovvero la personificazione in un leader (di un nemico, di un gruppo, di un partito, ecc.) può essere usata come tecnica propagandistica — per esempio nella propaganda di guerra, ma è evidente anche in quella politica.

domenica 15 giugno 2014

Debito e corruzione (e il niger eques)

Ritorno su Bagnai: in un post precedente avevo “criticato” le sue capacità di analisi politica e di comprensione del ruolo dei mass media, che si era rivelata compromessa dal pregiudizio e dalla dissonanza cognitiva.

In quel post avevo scritto che

Non è mica una gran colpa: si dovrebbe preoccupare se attaccassi le sue tesi economiche, allora lì, ne sono sicuro, avrebbe ampio terreno di manovra.

Poi vado sul suo blog e vedo che ha attaccato un pippone gigantesco su Debito e corruzione nel mondo. Si domanda se

esiste nel mondo una qualche relazione significativa fra corruzione e livello dell'indebitamento pubblico?

E ci dà naturalmente la sua risposta nel suo solito modo dialettico (memorizzate bene l'ovviamente e quanto scritto tra parentesi), fatto di dubbi, domande, mediazioni…

La risposta, ovviamente (per chi ha un minimo studiato questo blog, ma anche per chi abbia in vita sua letto almeno un libro senza figure) è: no.

Che naturalmente è “La Risposta”: niger eques locutus.

Tolte le stupide offese e invettive di cui condisce i suoi post per ribadire la sua impavida superiorità, resta la selezioni di un po' di dati e un po' di analisi di questi.

In questo più recente post, il Bagnai usa un approccio più moderato (o ragionevole), senza “tagliare corto“. Per lo meno tiene in considerazione il fatto che c'è, dietro il discorso delle correlazioni, un mondo non così drasticamente riassumibile con ”no”. Leggete quanto segue tenendo presente questa nota, e dopo leggete il nuovo post di Bagnai, o prima leggete quello e poi questo, come vi pare

Ma a me tanta “certezza” non torna, non mi convince — come spesso gli accade il post sembra più un pretesto per demolire un suo bersaglio che non per ragionare su qualcosa.

Dico dopo in che senso mi hanno insospettito e che tipo di ragionamento ho fatto; ma visto che io non sono nessuno (cosa che sicuramente il niger eques ci terrebbe a sottolineare), ho svogliatamente cercato qualcun altro che ragionasse sulla relazione tra debito e corruzione.

In questo post per prima cosa vi do dei link a dei paper e vi traduco l'abstract (il sommario). Aggiungo anche un articolo, non del “Fascio Quotidiano”, né dei “giustizialisti” che Bagnai tanto detesta. In seconda battuta, vi racconto il mio “ragionamento” che mi ha fatto guardare con sospetto tutto il bla-bla bagn(a)ino.

Comunque quello che emerge è che la risposta che non ammette repliche del pro-fesso-rex non è una risposta corretta: c'è ampio margine di discussione e dibattito sul tema; ci sono ricerche che suggeriscono che una relazione tra debito e corruzione esiste.

Per cui la risposta “definitiva” come quella che vende il pro-fesso-rex è sospetta e come minimo superficiale, forse persino da incompetenti.

Forse nasconde qualche altro tipo di necessità, magari oltre l'ego del cavajere nero che deve gridare ai quattro venti che lui capisce le cose meglio degli altri (siano economisti o meno) e che le sue risposte sono “Le Risposte”; per esempio, mi sembra che ci tenga molto a far credere che la relazione tra debito e corruzione sia un parto malsano della fantasia della «corrente dei “giustizialisti”», «incarnata dal “Fascio Quotidiano”» e dai giornalisti alla Travaglio — non a caso titola una sezione «La Legge di Travaglio» (con l'ovvio intento di ridicolizzarlo, perché suggerisce domande di questo tipo: ma chi è Travaglio per parlare di una legge economica?).

Mi torna in mente la domanda che ho già fatto nell'altro post: chi ci salva dalla callidità di Bagnai?

sabato 14 giugno 2014

Processi decisionali

Ezio Mauro, direttore dell'importante giornale Repubblica, mica uno qualunque, scrive un cinguettio scemenza come questo:

Infimo populismo, urlerebbe Ezio Mauro stesso se a dire qualcosa del genere fosse magari un Grillo; acuta osservazione, forse si complimentano tra loro annuendo, stringendosi le mani e scambiandosi sguardi d'intesa — metaforicamente.

giovedì 12 giugno 2014

Commento sul Fatto Quotidiano post scelta gruppo europeo per il M5S

Ho scritto il seguente commento su un articolo del Fatto Quotidiano. Suggerisco anche la lettura della traduzione di un articolo comparso sullo Spectator riguardo l'Ukip. (A breve seguirà la traduzione anche di un articolo, scritto da uno dei candidati sconfitti, post elezioni). Tornerò anche su alcuni temi che sono emersi dai commenti — in realtà la solita solfa, ma ogni tanto di qualcosa bisognerà pur parlare.