domenica 5 maggio 2024

Risorse per informazioni e idee

Per controbilanciare lo strapotere della propaganda interna (che segue la sceneggiatura dei diversamente alleati) e non fermarsi alla superficialità conformista e reazionaria dei mezzi di comunicazione di massa tradizionali e certificati — cioè quelli che fanno il lavoro controllati da chi è interessato a limitare le informazioni e le idee in circolazione nell’opinione pubblica.

I simboli1 sono un tentativo frettoloso di classificazione grossolana dei canali e dei contenuti che possono essere trovati in quei canali. I significati più o meno sono:

  • 📰 notizie varie2 / testata giornalistica
  • 🍲 argomenti disparati / multitematico
  • 🗺️ cose del mondo / temi (geo)politici
  • 🇨🇳 focus Cina / informazioni dalla Cina e sulla Cina
  • 🇷🇺 focus Russia / informazioni dalla Russia o sulla Russia
  • 🧠 osservazioni / pensieri / filosofia / “opinionismo”
  • 🌲🌍 viaggi, natura, altro

Se messi tra parentesi, significa che il canale tipicamente si occupa d’altro ma occasionalmente ospita o ha ospitato contenuti centrati su altri temi (che normalmente sono estranei al canale, cioè allo spirito con cui mi sembra essere nato).

L’assenza di un simbolo non implica che il canale non si occupi o non si sia occupato anche di altro: la classificazione è basata sulla mia esperienza d’uso di quei canali, esperienza che può essere anche iniziata molto di recente — ovvero: non conosco la storia del canale e ogni singolo video fatto da quando è nato, per cui la grossolana classificazione non tiene conto di ogni singolo video pubblicato dal canale sin dal giorno zero.

Infine le stellette indicano, più che una mia personale attribuzione di valore ai video visti/ascoltati e alle informazioni e idee espresse in quei video, la frequenza con cui controllo il canale e con quale “prontezza” ascolto i nuovi video. Le stellette non sono paragonabili e non devono essere intese come voti sui contenuti: una stelletta su un canale non significa che in media è “inferiore” ad un altro canale a cui ho messo 2 o più stellette3. Nessuna stelletta per canali ormai non più attivi (†) o che esistono come riserva (alternative temporanee); una stella può anche solo voler dire che ho iniziato a seguire il canale da poco.

Ho aggiunto i seguenti canali che non seguo attivamente: quando li frequento, è solo per tentare di leggere i segnali dei venti politici (internazionali) e per farmi un’idea dell’agenda che stanno provando ad imporre. Non metto invece i canali delle principali testate giornalistiche — il cosiddetto mainstream — anche perché sono risorse forse utili per degli studi di sociologia dei mezzi di comunicazione di massa, ma per il resto sono immondizia propagandistica troppo becera per poterci ricavare qualcosa di diverso dallo schifo che suscitano5. Le iconcine da usare per il giornalismo odierno (megafono del potere e delle forze dominanti) varierebbero da 💩 a 🤮.6


  1. Sono caratteri speciali (non dissimili da quelli delle emoticon) — spero che il font/carattere impostato nei vostri navigatori e sui vostri sistemi operativi li visualizzino correttamente.↩︎

  2. Non considero notizie interessanti la cronaca, di qualunque colore, priva risvolti culturali, socioeconomici e/o politici “concreti” nelle notizie riportate. Altrimenti le considero, più che notizie (di cronaca), gossip: quel genere di notizia che esiste solo e soltanto per suscitare emozioni e reazioni viscerali, ma che tolte queste — il cui unico scopo è la manipolazione dell’opinione pubblica — non resta altro degno di nota.↩︎

  3. Stellette tra parentesi possono essere intese in due modi diversi. ① Le stellette correntemente sono quelle indicate fuori parentesi, ma una volta a queste si sommavano quelle tra parentesi. Il motivo può essere questo: la frequenza di pubblicazione di nuovi contenuti è diminuita, e di conseguenza anche la frequenza con cui cerco, su quel canale, nuovi contenuti. ② Le stellette tra parentesi vanno ad aggiungersi, cioè indicano una tendenza probabile, per esempio perché ho appena iniziato a seguire il canale da poco, trovandolo ricco di contenuti passati che vale la pena esplorare e a cui si vanno ad aggiungere quelli nuovi man mano pubblicati.↩︎

  4. Piattaforma più “permissiva” rispetto a Youtube, dove certi argomenti possono causare strike, ban temporanei, chiusure — tutte nella land of Freedom.↩︎

  5. In realtà, usando un approccio critico, possono essere utili per denunciare il degrado culturale e intellettivo in cui è sprofondata la “nostra” stampa e il settore dell’informazione ufficiale e certificata. Nello stesso sacco nero vanno messi i fact checker usati dal regime per arginare le informazioni scomode (naturalmente tutte fakenews) e i pensieri che disturbano i padroni del vapore.↩︎

  6. Come in tutte le cose, ci possono essere eccezioni (limitatamente ai singoli pezzi e non al contenitore in generale).↩︎

  7. In tempi di apparente pace è stato interessante. Ma di recente più volte ho trovato che i discorsi tradissero lo spirito analitico oggettivo che dovrebbe avere una rivista di geopolitica e dominasse invece la visione del mondo appiattita sui sogni dell’impero borgatlantico (USA&c). Ai tempi dell’inizio dell’operazione militare speciale, Caracciolo (il direttore) ha espresso opinioni “strane”, miopi, indegne di un analista oggettivo. Limes è una rivista di GEDI Periodici e Servizi S.p.A., società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A., che ha per presidente John Elkann e direttore editoriale Maurizio Molinari. Non bisogna mai dimenticarsi che chi fa geopolitica non è un freddo e oggettivo scienziato autonomo e indipendente dagli interessi di certi gruppi di potere, nonché privo di personali inclinazioni e preferenze influenzate dal contesto politico dominante.↩︎

  8. In Limes “militava” Dario Fabbri, che ora ha una sua rivista, Domino; non hanno un canale Youtube, ma Fabbri partecipa a diverse trasmissioni come ospite. L’impronta delle analisi di Fabbri a tratti mi piace, a tratti mi lascia basito un po’ come quella di Caracciolo all’alba dell’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina. Da prendere, insomma, con le pinze — come tutti gli “esperti” di geopolitica. Come detto nella nota su Limes: non sono indipendenti e le loro analisi non vanno considerate più oggettive di una qualunque altra analisi fatta a partire dagli stessi dati e fatti.↩︎

  9. Nato, per quanto ho capito, come youtuber appassionato di storia e cose militari, è stato valutato idoneo a svolgere la funzione di analista militare e storico nei circoli geopolitici mainstream (orbita Limes). C’è una diatriba tra questo tale Mirco “Parabellum” Campochiari (se questo è il suo nome) e Andrea Lombardi. E c’è uno screzio anche contro OttolinaTV. La coda della prima questione la potete trovare cercando #️⃣parabellumrispondi; da alcuni pro-parabellumensi viene ridotto a dissing. Può darsi che ci siano dei tratti tipici del dissing, ma in realtà Lombardi pone delle questioni legittime e addirittura necessarie, specie per chi vuole capire come pesare le informazioni e le opinioni di Parabellum per farsi un’idea del mondo e degli eventi recenti. Per la seconda questione, quella contro OttolinaTV: HO COMMESSO UN’ERRORE DI COMUNICAZIONE (come molti di voi sapranno, ieri abbiamo pubblicato un video che parlava di come la propaganda e le fakenews fossero rimaste sostanzialmente le uniche armi che l’occidente collettivo riesce ancora a produrre e fornire in numero sufficiente per il fronte della guerra della NATO contro la Russia fino all’ultimo ucraino. E per introdurre il video eravamo partiti da una chicca […]: un video del gennaio 2022 […] dove uno dei più noti propagandisti filoucraini del tubo italiano […] esprimeva in modo chiaro e lineare l’ABC dell’analisi condivisa dalla stragrande maggioranza degli analisti che non sono affetti dal morbo dell’analfoneoliberalismo e/o non sono a libro paga della gigantesca macchina propagandista suprematista occidentale. E cioè l’esatto opposto di quello che invece sostiene da due anni a questa parte, durante i quali magicamente, da anonimo e sconosciuto youtuber supernerd appassionato di storia militare, è stato eletto a rango di influente analista geopolitico dai redattori delle liste di proscrizione (contro la propaganda putiniana) del protettorato italiano. Purtroppo, però, dopo poche ore il nostro video è sparito a causa del reclamo di violazione del copyright da parte di Mirko Campochiari […] Il cavillo al quale Parabellum si è legittimamente attaccato è che il suo video non lo abbiamo solo citato e commentato, ma ne abbiamo […] anche pubblicato un brevissimo estratto di pochi secondi. Una mia ingenuità: nel giornalismo vecchia scuola […] riprodurre piccoli spezzoni che hanno una rilevanza informativa rientra nel diritto di cronaca); aggiornamenti vengono accennati da Giuliano Marrucci all’inizio di altri video, per esempio: Bimbe di Bandera e Coloni Suprematisti impediscono a RimbamBiden di preparare la Guerra alla Cina. Le due questioni — in particolare la seconda di OttolinaTV — gettano ombre fosche sul personaggio e sul pianeta intorno al quale si è ritrovare ad orbitare.↩︎

  10. Prima di essere attratto nell’orbita del mainstream geopolitico che è voce della propaganda suprematista occidentale (che chiamerei anche borgatlantica), Parabellum diceva: Onestamente non puoi metterti contro la Russia dal punto di vista militare. […] [non puoi trattare la Russia] come un paese di secondo grado, come stanno tentando di fare gli americani da 20 anni tradendo ogni accordo. Negli anni 90, ad esempio, la riunificazione della Germania era stata fatta con l’assenso della Russia in cambio della promessa da parte della NATO di non avere nessuna intenzione di espandere verso est i suoi confini. È la NATO che sta giocando da aggressore, non la Russia. […] Io non sono un russofilo, ma è paradossale spingere Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina e Polonia contro la Russia: è tutto un gioco politico americano per dividere la Russia dall’Europa, perché se la Russia si unisce all’Europa, l’egemonia americana sul continente europeo finisce. E noi, come europei, non dovremmo avere nessun interesse a porci come antagonisti con la Russia. La finta rivoluzione ucraina è nata semplicemente perché gli americani tentavano di bloccare il passaggio del gasdotto. Questo ormai è comprovato. Quando si sparò sulla folla, quelli che sparavano sulla folla erano dei mercenari e lo fecero per esacerbare la rivoluzione in modo che sembrasse che lo stato sparasse sui cittadini e quindi ovviamente cascava giù il mondo. Non raccontiamoci balle. Una lettera, continua Marrucci, vecchiotta, risalente al gennaio 2022. L’autore? Forse forse mi sa che lo conoscete. Esatto, è proprio lui: Parabellum (fonte: questo video di OttolinaTV). Altro elemento che può spiegare la trasformazione e la genesi del nuovo Parabellum: Fino a questa live, infatti, Parabellum, da bravo nerd, si faceva sostanzialmente i cazzi suoi e se frequentava qualcuno, erano grossomodo nerd come lui. […] Dopodiché è stato tutto un profluvio di Stirpe, Parsi e Boldrine, e soprattutto di tanta, tanta miniera con quel raffinato intellettuale di Ivan Grieco, le truppe d’assalto della propaganda imperialista e suprematista al gran completo, che passo dopo passo lo hanno aiutato a costruire una narrazione sempre più radicalmente distaccata dalla realtà, il cui unico fine è di convincere l’opinione pubblica che più armi mandiamo in Ucraina e meglio è per la pace, la democrazia ma soprattutto per la carriera; che per Mirko ha subito una svolta incoraggiante. […] dopo 10 anni dal conseguimento della laurea in storia, Campochiari, nel giro di pochi mesi passa magicamente dall’anonimato più totale ad essere accolto a braccia aperte nelle famiglie della rivista Domino prima, e addirittura Limes poi. E dopo un altro annetto, è pronto per il grande salto: a novembre 2023 fonda la Parabellum&Partners, un thinktank di analisi geopolitica strategica e consulenza per aziende, come si legge dal suo stesso profilo LinkedIn. (ibidem).↩︎

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