domenica 20 ottobre 2013
Specchietto retrovisore esterno: truffa?
Grazie a queste reminescenze, intorno alle 10:30 di questa domenica uggiosa, penso di esser riuscito a non farmi spillare qualcosa come una sessantina di euro.
Ecco la storia.
domenica 13 ottobre 2013
Dove lo seppelliamo?
sabato 12 ottobre 2013
Le buche tappate da Ignazio
domenica 6 ottobre 2013
Daglie de tacco daglie De Pinna (1)
domenica 1 settembre 2013
Quel sapor medio orientale
Il premio Nobel per la pace, nonché capo della nazione più armata, militarmente progredita e belligerante del pianeta, Obama, ha in sostanza ribadito quello che osservatori intellettualmente onesti come Chomsky già hanno rivelato da tempo: gli USA si arrogano il diritto di intervenire come e quando vogliono, anche senza il consenso internazionale, se è nel loro interesse farlo.
Chiaramente sarebbe meglio farlo con l'approvazione dell'ONU, ma se non ci dovesse essere non è un problema: un modo sottile per far capire chi comanda, chi è il pezzo grosso, e quanto peso hanno le decisioni di un organo sovranazionale che non faccia gli interessi degli Stati Uniti d'America.
Pare che Obama abbia introdotto una novità però, riducendo il voto del Congresso USA a un atto formale ininfluente. Questa crisi di democrazia interna ci interessa solo nella misura in cui è indice di quanto grandi siano gli interessi delle élite: i poteri che sono dietro Obama si vogliono assicurare la massima libertà di scelta e non vogliono essere intralciati nei loro piani dai tradizionali meccanismi democratici. Probabilmente hanno valutato che il consenso interno alla guerra sarebbe stato troppo basso, al limite insufficiente, per poter finalizzare l'attacco. Ed evidentemente la possibilità di rinuciare è per loro inaccettabile.
Cosa c'è in gioco dunque?
sabato 24 agosto 2013
Propaganda di guerra @fravia+ (2006)
Questo articolo, scritto il 15/11/2006, come specificato è la traduzione di frammenti di una pagina di Fravia (R.I.P.), se non ricordo male era nella "sezione" reality cracking. Ho cercato di preservare la formattazione mia originale e per farlo è aggiunto uno style scoped, roba HTML5, che nella pratica probabilmente peggiora la conformità dei contenuti di questo blog agli standard W3C... Il titolo originale a cui si fa riferimento è Propaganda di guerra @fravia+.
giovedì 22 agosto 2013
In guerra (2006)
Altro articolo-email sulla guerra, sulla pace, sulle “missioni di pace”, l'Iran, ecc. scritto il 16/09/2006.
Salviamo l'Iran (2006)
Un altro articolo-email che scrissi il primo febbraio del 2006; periodo in cui i tamburi dell'informazione mainstream dei buoni battevano pesantemente sui programmi nucleari iraniani, con la solita retorica e i soliti "sabotaggi" per dimostrare che i cattivi, come al solito, sono appunto cattivi e malintenzionati.
sabato 17 agosto 2013
Elitismo e liberalismo dell'Ottocento
Le origini virali dell'elitismo sono vecchie e albergano nelle risacche di antichi poteri e meccanismi del Vecchio Mondo che purtroppo a volte finiscono per essere una zavorra più che una risorsa storica.
Nato in Francia nell'età della Restaurazione, dopo le esperienze della fase giacobina della Rivoluzione, il liberalismo aveva definito il suo statuto intellettuale di filosofia politica moderna attraverso la polemica con l'ideologia democratica e la demolizione del principio della sovranità popolare come principio incompatibile col parlamentarismo. Sotto questo profilo, il rifiuto del suffragio universale, la tesi che l'elettorato attivo non fosse un diritto ma un'ardua funzione politica da riservare ai soli “capaci”, la convinzione che il sistema parlamentare non potesse non poggiare che sulla base di un suffragio ristretto quale condizione dell'indipendenza e di scelte libere ed illuminate da parte degli elettori, furono assunti che discendevano dal codice genetico del liberalismo dell'Ottocento. Quanto alle funzioni politiche dirigenti, che esse costituissero un privilegio —della proprietà terriera in specie— e dell'alta cultura fu reputato un presupposto irrinunciabile, al di fuori del quale riusciva persino impensabile il buon funzionamento della macchina politica. La tesi del Burke secondo cui “una vera aristocrazia naturale” costituiva “una essenziale parte integrante di ogni grande organismo rettamente costituito”, non espresse soltanto i sentimenti aristocratici del pensatore e uomo politico irlandese ma fu, si può dire, un punto di riferimento costante e diffuso di una parte cospiqua [sic] del liberalismo europeo che conservò a lungo i segni delle sue radici aristocratiche.(Enfasi aggiunte da me. A parte ciò, il testo è copiato verbatim).
venerdì 16 agosto 2013
Voglio comprare un biglietto
Per la prima volta ho comprato il biglietto del treno online. È stata un'esperienza interessante.