[…] per la seconda volta in pochissimo tempo l'Unione Europea mostra il suo vero volto […] antidemocratico: un secondo paese dopo la Romania vede il proprio candidato […], che secondo i sondaggi ha il maggior favore degli elettori ed è destinato a vincere, bloccato dalla corsa elettorale da parte della magistratura […]
[…] Le Pen, […] che aveva, secondo tutti i sondaggi, il vento in poppa, è stata condannata, per il reato di appropriazione indebita, a quattro anni di carcere e 100 mila euro di multa, ma soprattutto all'interdizione dalle competizioni elettorali per i prossimi cinque anni. Dunque non sarà lei a sfidare Manuel Macron nelle prossime presidenziali.
L'accusa è assolutamente pretestuosa, nel senso che […] ciò di cui viene accusata e per cui è stata condannata è di aver fatto […] risultare che alcuni dipendenti del partito fossero invece deputati a mansioni legate alle istituzioni europee, […] vero o non vero, si tratta di una questione che dal punto di vista della gravità è assolutamente limitata e che nessuna misura potrebbe mai giustificare un fatto di una gravità così inedita, cioè bloccare un candidato alla presidenza che oltretutto ha il favore della maggioranza dei Francesi.
Noi in Italia abbiamo una tradizione lunghissima di irregolarità di tutti i tipi, la stessa Europa e le stesse istituzioni europee ce l'hanno: pensiamo alla Von der Leyen e a tutti i suoi gravissimi conflitti di interesse. Si tratta ovviamente […] di una sentenza politica che punta proprio a impedire che una candidata ostile allo scontro con la Russia, che invece le élite e le istituzioni europee vogliono, possa arrivare all'Eliseo e quindi possa determinare la politica della maggior potenza militare del Vecchio Continente nonché di uno dei paesi più esposti […]
[Ciò] dimostra come le dichiarazioni di Vance […] sull'Europa, che ha smarrito i valori democratici, siano non solo reali, ma anche tutto sommato sottostimati: non si parla soltanto più di censura, non si parla di libertà di espressione eccetera. Si parla proprio della possibilità di voto quando quel voto va a soggetti, a partiti o a candidati che si oppongono alla linea imposta e calata dall'alto dalle tecnocrazia di Bruxelles e dalle oligarchie […] Basti pensare che tutti i sondaggi di opinione mostrano come i vari popoli europei siano profondamente contrari a quella che è la politica generale dei paesi europei, cioè l'invio di armi e la tensione nei confronti di Mosca.
[…]
I magistrati hanno sì bloccato i candidati […] con delle condanne a mio avviso assolutamente pretestuose e inedite in tutta la storia della democrazia Europea — in tutti questi decenni non abbiamo mai visto candidati arrestati prima delle elezioni avendo la vittoria in pugno, secondo i sondaggi. Eppure è difficile pensare che i paesi europei fossero un paradiso di legalità fino a ieri e ora, improvvisamente, sono così corrotti che i magistrati devono intervenire per per bloccare la presenza di [questi] candidati nelle elezioni [I magistrati hanno sì bloccato i candidati, ma c'è] la possibilità che gli elettori, ancora più infuriati, si riversino su altri candidati delle stesse forze politiche […]
Ma in ogni caso non basta [un] arresto politico di un leader perché gli elettori contrari allo scontro con la Russia votino.
[…] quello che però emerge in maniera chiarissima è la natura sempre più visibilmente antidemocratica, e anche illiberale delle istituzioni europee e delle élite economiche mediatiche e [dei] tecnocrati… Anche la magistratura, in un certo senso, [è] una forma di tecnocrazia del Vecchio Continente […] in totale contrasto con le volontà dei popoli […]
[…]la cosa più grave è che questo […] sta avendo un impatto sulla situazione generale e in particolare sulla politica di Donald Trump. Dopo la fase di distensione e di dialogo con la Russia, la trattativa che Washington e Mosca stanno portando avanti per porre fine al conflitto in Ucraina, ma in generale per normalizzare i rapporti tra le due maggiori superpotenze nucleari, sta avendo una fase di incertezza e di difficoltà . Qualche giorno fa Donald Trump ha esplicitamente minacciato Vladimir Putin, affermando di essere molto arrabbiato con lui e minacciando, in caso di mancato raggiungimento di un accordo, dazi sul petrolio e una serie di altre ritorsioni dal punto di vista economico.
Contestualmente ha anche aggiunto che questa rabbia può svanire molto rapidamente se Putin viene incontro alle sue richieste. È qualche cosa di abbastanza normale. Innanzitutto c'è da sottolineare l'aspetto positivo: le minacce sono di natura esclusivamente commerciale ed economica, […] Tutto questo è abbastanza normale in una trattativa, fosse anche per la compravendita di un appartamento: è normale che le due parti cerchino ognuna di tirare la corda dal proprio lato e magari anche di fingere di essere pronti ad abbandonare la trattativa.
Il problema è che l'Europa, contestualmente, spinge con tutte le sue forze per riportare gli Stati Uniti su posizioni di scontro diretto con Mosca e di sostegno militare alla guerra per procura che la NATO ha scatenato nei confronti della Russia utilizzando l'Ucraina.
Gli europei, che dovrebbero essere i più interessati alla pace perché i più direttamente coinvolti nell'ipotesi di uno scontro militare, […] sembrano invece essere quelli che sono più solerti nel gettare benzina sul fuoco. E anziché fare pressione sugli americani per arrivare a una rapida risoluzione del conflitto e normalizzazione dei rapporti che porterebbe anche a una serie di vantaggi, dal punto di vista economico, per il Vecchio Continente che soffre terribilmente per la mancanza del gas Russo e del mercato di sbocco in Russia e che quindi dovrebbe fare carte false, sia per la propria sicurezza sia per la propria economia, per tornare alla situazione […] precedente allo scoppio del conflitto.
Invece fanno tutto quello che è in loro potere per continuare il conflitto e per trascinare nuovamente all'interno di questo conflitto gli Stati Uniti, sapendo che dal punto di vista militare non esiste nessuna possibilità , […] anche semplicemente di tenuta del fronte, da parte dell'Ucraina se non ha il supporto militare degli Stati Uniti. Ma la cosa ancora più grave è che oltre all'Unione Europea, oltre ai paesi del Vecchio Continente, a tirare l'America verso il conflitto con la Russia c'è anche un altro potentissimo attore, che è la Lobby sionista.
In questi giorni Donald Trump ha attaccato […] ha attaccato gli Houti […] e soprattutto ha minacciato l'Iran affermando che se l'Iran non rinuncia al suo programma nucleare […], se non fa quello che gli dicono gli Stati Uniti, cioè sostanzialmente disarmarsi e accettare una posizione subalterna all'interno delle dinamiche mediorientali, la risposta saranno dei bombardamenti. L'Iran, oltre ad essere una potenza regionale, è un paese estremamente forte dal punto di vista militare […] Su questo scenario si apre un ulteriore elemento di conflitto con la Russia, essendo appunto l'Iran un alleato strategico di Mosca.
Perché questo avviene? Avviene perché la lobby sionista, che ha un'influenza straordinaria in America ed ha un'influenza straordinaria su Donald Trump e sulla sua base elettorale, per una serie di ragioni […] Questa lobby è in grado di fare pressioni fortissime sul presidente degli Stati Uniti e ovviamente queste pressioni vanno in direzione di uno scontro con l'Iran, che necessariamente coinvolgerebbe anche la Russia.
Quindi gli Stati Uniti pacifisti di Donald Trump sono tirati da due differenti lati verso lo scontro e verso la guerra: da un lato ci sono Bruxelles e il deep state degli Stati europei che puntano tutto sul proseguimento del conflitto; dall'altro c'è la lobby sionista che spinge per un attacco ha l'Iran anche a costo di guastare radicalmente i rapporti con Mosca e di rischiare che la fase di rasserenamento finisca e si torni a uno scontro muscolare tra le due maggiori superpotenze; e questi due fattori rendono instabile l'appeacement a cui si sta lavorando e pongono tutta l'umanità al rischio di un nuovo scontro globale.
JD Vance aveva sottolineato come la tutte le grandi tragedie dell'umanità abbiano avuto origine in Europa. Questo è innegabile: la prima e la seconda guerra mondiale, cioè i conflitti che hanno causato più morti nella storia dell'umanità , almeno per come la conosciamo, nascono in Europa da dinamiche europee e sono volute da oligarchie europee. E la storia rischia di ripetersi con i sionisti che oggi (a differenza della prima e della Seconda Guerra Mondiale) hanno uno stato, se possibile gettano ancora più benzina sul fuoco degli europei e sono pronti a incendiare il mondo pur di mantenere o allargare la presenza del proprio stato su un piccolo territorio desertico che però ha un immenso valore simbolico. […]
martedì 1 aprile 2025
[📣] Le Pen condannata: l'Europa cancella la democrazia e punta tutto sulla guerra
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