domenica 15 giugno 2014

Debito e corruzione (e il niger eques)

Ritorno su Bagnai: in un post precedente avevo “criticato” le sue capacità di analisi politica e di comprensione del ruolo dei mass media, che si era rivelata compromessa dal pregiudizio e dalla dissonanza cognitiva.

In quel post avevo scritto che

Non è mica una gran colpa: si dovrebbe preoccupare se attaccassi le sue tesi economiche, allora lì, ne sono sicuro, avrebbe ampio terreno di manovra.

Poi vado sul suo blog e vedo che ha attaccato un pippone gigantesco su Debito e corruzione nel mondo. Si domanda se

esiste nel mondo una qualche relazione significativa fra corruzione e livello dell'indebitamento pubblico?

E ci dà naturalmente la sua risposta nel suo solito modo dialettico (memorizzate bene l'ovviamente e quanto scritto tra parentesi), fatto di dubbi, domande, mediazioni…

La risposta, ovviamente (per chi ha un minimo studiato questo blog, ma anche per chi abbia in vita sua letto almeno un libro senza figure) è: no.

Che naturalmente è “La Risposta”: niger eques locutus.

Tolte le stupide offese e invettive di cui condisce i suoi post per ribadire la sua impavida superiorità, resta la selezioni di un po' di dati e un po' di analisi di questi.

In questo più recente post, il Bagnai usa un approccio più moderato (o ragionevole), senza “tagliare corto“. Per lo meno tiene in considerazione il fatto che c'è, dietro il discorso delle correlazioni, un mondo non così drasticamente riassumibile con ”no”. Leggete quanto segue tenendo presente questa nota, e dopo leggete il nuovo post di Bagnai, o prima leggete quello e poi questo, come vi pare

Ma a me tanta “certezza” non torna, non mi convince — come spesso gli accade il post sembra più un pretesto per demolire un suo bersaglio che non per ragionare su qualcosa.

Dico dopo in che senso mi hanno insospettito e che tipo di ragionamento ho fatto; ma visto che io non sono nessuno (cosa che sicuramente il niger eques ci terrebbe a sottolineare), ho svogliatamente cercato qualcun altro che ragionasse sulla relazione tra debito e corruzione.

In questo post per prima cosa vi do dei link a dei paper e vi traduco l'abstract (il sommario). Aggiungo anche un articolo, non del “Fascio Quotidiano”, né dei “giustizialisti” che Bagnai tanto detesta. In seconda battuta, vi racconto il mio “ragionamento” che mi ha fatto guardare con sospetto tutto il bla-bla bagn(a)ino.

Comunque quello che emerge è che la risposta che non ammette repliche del pro-fesso-rex non è una risposta corretta: c'è ampio margine di discussione e dibattito sul tema; ci sono ricerche che suggeriscono che una relazione tra debito e corruzione esiste.

Per cui la risposta “definitiva” come quella che vende il pro-fesso-rex è sospetta e come minimo superficiale, forse persino da incompetenti.

Forse nasconde qualche altro tipo di necessità, magari oltre l'ego del cavajere nero che deve gridare ai quattro venti che lui capisce le cose meglio degli altri (siano economisti o meno) e che le sue risposte sono “Le Risposte”; per esempio, mi sembra che ci tenga molto a far credere che la relazione tra debito e corruzione sia un parto malsano della fantasia della «corrente dei “giustizialisti”», «incarnata dal “Fascio Quotidiano”» e dai giornalisti alla Travaglio — non a caso titola una sezione «La Legge di Travaglio» (con l'ovvio intento di ridicolizzarlo, perché suggerisce domande di questo tipo: ma chi è Travaglio per parlare di una legge economica?).

Mi torna in mente la domanda che ho già fatto nell'altro post: chi ci salva dalla callidità di Bagnai?

sabato 14 giugno 2014

Processi decisionali

Ezio Mauro, direttore dell'importante giornale Repubblica, mica uno qualunque, scrive un cinguettio scemenza come questo:

Infimo populismo, urlerebbe Ezio Mauro stesso se a dire qualcosa del genere fosse magari un Grillo; acuta osservazione, forse si complimentano tra loro annuendo, stringendosi le mani e scambiandosi sguardi d'intesa — metaforicamente.

giovedì 12 giugno 2014

Commento sul Fatto Quotidiano post scelta gruppo europeo per il M5S

Ho scritto il seguente commento su un articolo del Fatto Quotidiano. Suggerisco anche la lettura della traduzione di un articolo comparso sullo Spectator riguardo l'Ukip. (A breve seguirà la traduzione anche di un articolo, scritto da uno dei candidati sconfitti, post elezioni). Tornerò anche su alcuni temi che sono emersi dai commenti — in realtà la solita solfa, ma ogni tanto di qualcosa bisognerà pur parlare.

martedì 10 giugno 2014

Il giorno in cui lasciai mio figlio da solo in auto (Kim Brooks)

Traduco, con la solita approssimazione dovuta a una non perfetta dimestichezza con l'inglese e alla fretta — cerco di limitare i danni anche aggiungendo link e note esplicative — un articolo che ho trovato molto interessante: The day I left my son in the car.

La vicenda dà interessanti spunti di riflessione su questa società (che è poi quella società: siamo negli States, ma la stessa contagiosa e perniciosa mentalità ormai è già parte del nostro costume).

Chissà che non sia il primo di una serie di post di asperrima critica al modo in cui i bambini sono percepiti, educati e trattati nel nostro mondo moderno.

(Oltre a link e note, sono mie anche le varie enfasi.)

lunedì 9 giugno 2014

L'analisi del niger eques (Bagnai) sulle Europee

[Fonte immagine]

Anche Alberto Bagnai, paladino e re (autoproclamatosi) del fronte anti-eurista, si è cimentato nell'“analisi” del risultato delle elezioni europee; come fatto da me medesimo e da moltissimi altri: in questo blog ho messo per esempio Diego Fusaro e Abrignani (che più che altro voleva far pesare al PD il suo debito)… ma se cercate ne troverete tanti altri.

sabato 7 giugno 2014

Demolire è più facile che costruire? E quindi?

Costruire è 1000 volte più difficile che demolire.

Questo è uno di quegli aforismi fin troppo facili che sono usati in certi discorsi, specie politici, per la loro capacità evocativa e il dualismo buono-cattivo, sempre in grado di solleticare le fantasie riduzionistiche di ogni tipo di pensatore.

La frase verrà “analizzata” in un contesto specifico (che è quello da cui è prelevata), in cui sono state create due opposte fazioni: una che vuole costruire l'Unione Europea e l'altra che la vuole distruggere.

Il segreto della diagonale irrazionale

La radice quadrata di 2 non è un numero razionale, cioè un numero che possa essere espresso come rapporto (ratio) di due numeri naturali. Tramite la sola aritmetica dei numeri naturali è possibile dimostrarlo.

È improbabile […] che la scoperta [di questa dimostrazione] sia stata compiuta da Pitagora, o comunque molto anticamente: non sembra che Zenone la conoscesse, e neppure Democrito. Inoltre, dato che essa mina le basi del pitagorismo, è ragionevole supporre che non fu compiuta molto tempo prima che l'ordine raggiungesse il culmine della sua influenza, e almeno non prima che si fosse ben consolidato, poiché sembra abbia contribuito al suo declino. La tradizione secondo cui fu compiuta all'interno dell'ordine, ma mantenuta segreta, mi sembra molto plausibile.

Abbraccia, espandi o trasforma, estingui

Embrace, extend and extinguish” (Abbraccia, estendi ed estingui) è l'espressione usata per indicare una strategia accertata della Microsoft, ma potrebbe essere usata, con le dovute modifiche e cautele, anche in ambito politico, come generica strategia propagandistica.