sabato 4 dicembre 2010

La spesa al supermercato

Piero fa il meccanico e un bel giorno, essendo la moglie ammalata, gli tocca andare a fare la spesa. Piero ha sempre sentito la moglie lamentarsi dei prezzi, l'ha sempre vista tornare a casa con buste semivuote e il portafogli svuotato. Piero e la moglie abitano in un posto chiamato Perepelandia. Non è proprio come qui da noi, ma il lettore vi troverà senza dubbio molti elementi familiari. In fondo, Perepelandia non è così diversa dalle città che conosciamo; ha solo delle consuetudini leggermente diverse.


Piero entra nel supermercato più vicino a casa; sa che la moglie fa spesso spesa lì. Non ha preparato una lista della spesa: che diamine, si era detto, faccio il meccanico e vuoi vedere che ho bisogno di fare una lista? So benissimo di cosa abbiamo bisogno!

Dunque è entrato nel supermercato; subito si trova un po' spaesato. Si guarda intorno e la sua indecisione attrae l'attenzione di un addetto che si offre di aiutarlo e gli elenca una serie di consigli, gli fa domande, a cui lui risponde e alla fine lo convince che quello di cui ora lui e Pierina (sua moglie) hanno bisogno è un chilo di mele.

Piero si guarda intorno e vede scaffali, banconi, frigoriferi pieni di alimenti, biscotti, frutta, carne... Vede il banco delle mele. Si avvicina alla ricerca del cartellino del prezzo. Ma niente, non c'è. Si guarda attorno e subito una gentilissima e sorridente signorina gli chiede se può essere d'aiuto. Certamente, dice Piero: devo comprare delle mele. Sissignore, replica la signorina elencando poi i tipi di mele in vendita. Piero la interrompe e dice di voler le mele più economiche. La signorina indica un cesto: quelle sono le più economiche. A Piero paiono delle bellissime mele. Quanto vengono? chiede. Trenta centesimi al chilo, risponde la signorina.

Piero sgrana gli occhi. Trenta centesimi? Così poco? Pensa tra sé... E cosa mai avrà Pierina da lamentarsi quando torna a casa dopo aver fatto la spesa?

Mi scusi, e quelle più costose? chiede allora. Sono quelle laggiù; la signorina indica un banco molto bello, le mele dentro sembrano uguali alle altre però... Un euro al chilo, precisa la signorina. Piero si ricorda di non essere un esperto di mele e dunque si affida alla signorina e le chiede quale sia la differenza, e quale può essere un compromesso. La signorina dà qualche spiegazione, che Piero non capisce ma è ovvio che la donna sa il fatto suo e alla fine la sente chiedergli se gli va bene la soluzione che gli ha proposto.

Piero un po' frastornato acconsente, dice sì faccia lei, mi affido alla sua esperienza, purché ci sia una certa convenienza di prezzo senza rinunciare troppo alla qualità. Non si preoccupi, dice la signorina e va verso un terzo bancone e mette un chilo di mele in una busta che poi porge a Piero. Grazie, dice Piero e si allontana e mentre si allontana si rende conto di aver chiesto il prezzo di quelle più costose e di quelle più economiche, ma non delle mele che ha preso e che, per inciso, a Piero paiono uguali alle altre due tipologie.

Poco male, pensa tra sé soddisfatto. Al peggio, costeranno poco meno di un euro al chilo.

Piero va alle casse (l'addetto l'aveva convinto di aver bisogno di un chilo di mele, e di niente altro). Tira fuori un euro dal borsello, pronto per il suo turno. Quando arriva, la cassiera anonima senza guardarlo gli prende la buste con le mele, dà un rapido sguardo dentro, poi si scambia cenni con la signorina e con l'addetto che l'aveva aiutato a capire di cosa poteva aver bisogno.

Avviene tutto molto rapidamente: la cassiera batte sui tasti con competenza e rapidità. Sono quindici euro e quarantotto centesimi, gli dice. Piero è sbigottito. Ma come? Le mele più costose vanno 1 euro al chilo, queste non sono le più costose e... prova a protestare... La cassiera preme un pulsante sulla cassa e una stampante prepara un foglio in cui sono dettagliate le voci: 1 kg di mele, novanta centesimi; assistenza gestione risorse alimentari, 5 euro; manodopera 5 euro; busta, 1 euro; servizio cassa, 1 euro; tasse, 2.58 euro. Totale: 15.48 euro.

Piero è vinto dalla schiacciante verità del conto. Timidamente fa notare che il prezzo gli sembra errato, eccessivo, per un chilo di mele, forse che l'assistenza non era gratuita?... Ma è ovvio, pensava che fosse gratuita? E mica pensava che ci fossero già le tasse? No, certo che no, ribatte per non fare la figura dell'ingenuo... Comunque, non ho quella cifra con me, dice Piero tirando fuori il bancomat. La cassiera fa spallucce: mi dispiace da ieri non funziona, preferiremmo pagamento in liquidi... Non ho quella cifra con me, posso farle un assegno?

La cassiera chiama un suo superiore che le dà l'ok. D'accordo, va bene l'assegno.

Piero compila diligentemente l'assegno che poi consegna alla cassiera. Quando torna a casa, Pierina vede le mele e impallidisce: chi si mangia tutte quelle mele? Sai che a me non piacciono, piacciono solo a te, e tu comunque ne mangi una al mese e forse anche meno... E poi, avevamo bisogno di olio e pane, non di mele! Piero, sfinito e sconfitto, si butta sul divano: la prossima volta farai tu la spesa, anche se stai male, le dice.

A Perepelandia le cose funzionano così.

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