venerdì 8 settembre 2017

Una nota a che mi sono perso.

Riguardo il post Che mi sono perso? qualcuno mi ha fatto notare che il diagramma di Nolan è sostanzialmente quanto usa The Political Compass: in ascissa abbiamo la «libertà economica» e in ordinata la «libertà personale/sociale».

In realtà leggendo la versione inglese “Nolan Chart”, sembra che The Political Compass abbia preso ispirazione più da Hans Eysenck, che usa proprio le due etichette sinistra-destra per l'aspetto economico e autoritario-libertario1 per l'aspetto sociale.

Il diagramma di Nolan e le sue derivazioni non usano left-right per indicare il grado di libertà economica: dividono il piano in aree che identificano gli orientamenti politici, tra cui troviamo anche left (liberal) e right (conservative), cioè i classici.

Questa suddivisione è problematica perché dà l'idea che ci si possa trasformare per esempio da centrist a libertarian2 e viceversa facendo un passettino perpendicolare alla riga che separa quelle due caratterizzazioni. Che necessità c'è di mettere quei confini netti?

Per quanto riguarda The Political Compass, questo usa left-right unicamente per la dimensione economica:

If we recognise that this [linea che va da sinistra a destra] is essentially an economic line it's fine, as far as it goes. We can show, for example, Stalin, Mao Tse Tung and Pol Pot, with their commitment to a totally controlled economy, on the hard left. Socialists like Mahatma Gandhi and Robert Mugabe would occupy a less extreme leftist position. Margaret Thatcher would be well over to the right, but further right still would be someone like that ultimate free marketeer, General Pinochet.

In ordinata mettono la “dimensione sociale”.

[…] the social dimension is also important in politics. That's the one that the mere left-right scale doesn't adequately address. So we've added one, ranging in positions from extreme authoritarian to extreme libertarian. (Analysis)

Gli assi sono proprio quelli già visti: in ascissa la «scala economica», in ordinata «la scala sociale».

La differenza con Nolan sta nel fatto che usano sinistra-destra per la dimensione economica, come Eysenck (secondo Wikipedia). Avrebbero potuto usare altri termini, invece hanno preferito sottolineare che secondo loro sinistra-destra devono essere associati proprio alla dimensione economica.

Un'altra differenza con Nolan è che quelli di The Political Compass non suddividono il piano in modo innaturale segnando dei confini che creano solo confusione: etichettano i quadranti nel modo ovvio (stando alle etichette degli assi) e danno la descrizione politica degli estremi (procedendo in senso antiorario abbiamo neoliberismo/liberismo, fascismo, comunismo/collettivismo, anarchia).

Secondo l'analisi di The Political Compass sulle elezioni francesi,

Macron è un libertario nel senso americano del termine, con un punto di vista sociale liberale, ma soprattutto un'agenda economica di estrema destra, di tipo neoliberale. […] Tra tutti i candidati, è certamente quello più prossimo al darwinismo sociale.

La tradizione della sinistra dovrebbe essere contro il grande capitale e contro le privatizzazioni, ma ormai questo è un luogo comune senza riscontro nella realtà: non è da ieri che chi ha ereditato l'etichetta “sinistra” ha abbracciato i dogmi del neoliberismo e spesso è un campione di privatizzazioni. Torna perfettamente che Macron, trovandosi all'estrema destra della “dimensione economica” del Political Compass, sia piaciuto tanto all'élite ueiste e alla “sinistra”. Agli elettori ingenui che non hanno subodorato la trappola forse è piaciuto di più l'aspetto libertarian — neanche tanto accentuato secondo Political Compass.

Continuando la loro analisi, quelli di Political Compass fanno equivalere la globalizzazione al neoliberismo: Macron è «pro-mondialisation avec une politique sociale libéral» mentre Le Pen è «anti-mondialisation avec une politique sociale oppressive». Combacia con chi afferma che le politiche sociali liberali siano degli specchietti per le allodole e delle distrazioni per poter “globalizzare”, cioè portare avanti l'agenda neoliberista.

Tornando alla presunta sostanziale somiglianza tra il diagramma di Nolan e quanto usa The Political Compass, secondo me ci sono abbastanza differenze per poterli mettere in un elenco di diversi esempi di spettri politici bidimensionali.

Un altro esempio di spettro politico bidimensionale:

Questo mi sembra quasi un parodia. Ovviamente né fascisti, né nazisti, né vari conservatori si autodescriverebbero come irrazionali.

La spiegazione di quanto indica l'ordinata è grossomodo questa: «l'atteggiamento nei confronti del progresso sociale pianificato, etichettato come razionalismo, si riferisce al grado di compatibilità di una filosofia politica con l'idea che i problemi sociali possano essere risolti attraverso l'uso della ragione. In alto abbiamo la completa fiducia nel progresso sociale pianificato; in basso abbiamo lo scetticismo di questi metodi, spesso considerati come ingenuamente utopici. Quelli che sono nel semipiano superiore tendono ad abbandonare le consuetudini tradizionali se non capiscono quali scopi servano (le considerano antiquate e probabilmente inutili), quelli che sono nel semipiano inferiore tendono a conservare le consuetudini (considerandole collaudate dal tempo e probabilmente utili).»

Nazisti, fascisti, anarchici classici e la controcultura americana sono stati collocati nel semipiano inferiore, ma non mi sembra che ciò sia sensato. Solo i vari conservatori, in quanto conservatori ma non in quanto irrazionali, potrebbero trovarsi un po' con la descrizione «tendono a conservare le consuetudini». Dire che ciò è irrazionale significa dare un giudizio basato su un preconcetto e scarta qualunque ipotesi di obiettività di questo diagramma — qualitativamente imparagonabile al diagramma di Nolan o al Political Compass.


  1. O anche tough-tender che avrei tradotto con “rigido-malleabile” ma non mi convinceva molto come traduzione.

  2. Ci può essere un po' di ambiguità tra libertarian e liberist visto che hanno la stessa radice. Per distinguerle bisogna impregnarle della cultura politica in cui si sono differenziate. Cfr. per esempio What is the difference between liberalism and libertarianism?

Nessun commento:

Posta un commento

Sii educato, costruisci con cura le frasi, rifletti prima di pubblicare, evita parolacce e offese dirette, non uscire dal tema, cerca di non omettere la punteggiatura, evita errori ortografici, rileggi quel che hai scritto.