mercoledì 12 novembre 2025

Il caca e la pipi

poop and pee

Due figure rappresentative di alcune delle cose che non vanno in Italia.

Quello a sinistra a quanto pare si è fatto tatuare un simbolo d’identità nazionale sul brancio. Sarà qualcosa come la Stella d’Italia, sull’onda del profondo sentimento patriottico che lo anima?

No.

Si è fatto tatuare un simbolo di un’altra patria, di un’altra nazione.1

Quella a destra, parlamentare europeo, stringendo certe mani se ne è sporcata una di sangue; solo una perché dopo aver preso, l’altra l’ha tenuta in tasca. Questa è tra le teste del corteo bellicista paranoico e razzista, antirusso (ma pro-USA, Israele, ecc.), contro la cultura al punto che in altri tempi sarebbe stata, euforica, a bruciare libri. E non per scaldarsi d’inverno.

Cosa abbiamo fatto di male per meritarci queste due capre addestrate e pericolose?

Speriamo che il più presto possibile questi nemici del buonsenso e della razionalità, traditori, vadano nelle loro sedi naturali: rispettivamente nel parlamento ucraino, accanto agli amici di Zelensky, e in quello israeliano, con gli amici di Bibi (Pi.Pi., Bibì, … stiamo là).

Speriamo vivamente che li accolgano il prima possibile.

E se così non dovesse essere, speriamo in un risveglio dell’Italia tale da rendere possibile la loro ricacciata nel brodo delle fogne che gli ha dato natali e nutrimento, in compagnia dei loro cari nemici camerati.


  1. Si tratta del “tridente” ucraino. Che tra l’altro ha una storia controversa, un po’ come il fascio littorio — un simbolo dell’antica Roma che non avevano nessuna connotazione odiosa ma che la storia italiana ha reso tale grazie al fascismo, che lo fece proprio. Provateci oggi a tatuarvi un fascio sul polso. Vedete se non venite subito associati ad estremisti di destra e neofascisti. Il tridente ucraino è stato usato da un’organizzazione paramilitare fondata nel 1993, con nome completa Всеукраїнська організація «Тризуб» імені Степана Бандери, ovvero “Organizzazione panucraina Trizub intitolata a Stepan Bandera”, figura di estrema destra e leader dell’OUN-B, fazione radicale militante dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini, che collaborò allegramente con i nazisti e a cui Viktor Juščenko conferì l’onorificenza postuma di Eroe dell’Ucraina. Nonostante si ritenga che […] abbia forti responsabilità nel massacro di civili polacchi e nell’Olocausto in Ucraina, si tratta di una figura centrale del nazionalismo ucraino. Il nazionalismo ucraino è cresciuto proprio su quel terreno: l’Ucraina si può tranquillamente descrivere come terreno fertile del neonazismo. Per questo troviamo forze che si rifanno esplicitamente al nazismo, gente che si tatua simboli nazisti. Che l’Occidente ha assolto descrivendoli come avidi lettori di Kant… È un meccanismo caro agli “americani”: promuovere e finanziare la-qualunque, non fa niente cosa, purché torni utili allo scopo e agli interessi “americani”. Così i talebani e il nazismo ucraino sono stati favoriti, senza nessuna considerazione per le conseguenze. Tanto il popolame è così ben addestrato che qualunque considerazione di questo tipo, qualunque evidenza diretta o logica, è propaganda russa — sempre perché nelle loro teste bacate propaganda e disinformazione coincidono.

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