domenica 22 agosto 2010

Campagna di sensibilizzazione per l'eliminazione di "scialla"

Questa è una campagna contro la parola scialla e il suo uso. Il primo passo per aderire, è non usarla. Il secondo passo, è diffondere la sua non autenticità romana DOC e il fatto che è figlia di indottrinamento televisivo, ovvero un termometro dell'impatto di un prodotto commerciale "di tendenza", la trasmissione Amici condotta da Maria De Filippi.


L'esplosione di questo termine invadente come la gramigna deve essere cominciato là. Non voglio dire che sia stata inventata in seno a quel programma, anche se l'impressione è questa: non avevo mai sentito tale termine prima che fosse "nazionalizzato" dalla trasmissione. Non posso vantarmi di aver letto tutto Trilussa o tutto Pasolini, ma sono certo che in questi la parola "scialla" non compare.

Quando un nuovo vocabolo entra in una lingua, si dovrebbe poterne tracciare l'origine: le prime testimonianze del suo uso, che ne identificano l'area linguistica e culturale di provenienza e permette di studiare la sua diffusione sul territorio, e la sua etimologia, attraverso sapienti "paragoni" (per ridurre e volgarizzare il lavoro etimologico).

Per scialla, il focolare ovvero l'origine per ora da me identificata è proprio il suddetto programma e dunque il grado di penetrazione di questo orrore è un indice del successo ipnotico e mitizzante, diretto o indiretto, che queste trasmissioni riescono ad ottenere sui "giovani", forse in affannosa ricerca di "originalità" e "uniformi" distintive per fare gruppo, visto che non sono capaci di crearne di proprie e sono perciò costretti a ricorrere ad aggreganti artificiali di ogni sorta.

Il fatto che il termine "scialla" si sia diffuso anche tra chi non stima e non vede quel genere di trasmissioni è un esempio di "potere" del gruppo e di influenza indiretta. Non importa raggiungere tutti, l'importante è poterne convincere un numero critico, e questi elementi "convinti" diffonderanno il verbo ampliando di molto l'effetto distruttivo della bomba: i loro simili assorbiranno da loro, e non dalla televisione, la nuova moda.

Ma qui ci si addentra in un terreno pieno di sassi e buche, per cui mi fermo, torno a "scialla".

Cercando questo termine in rete ci si imbatte in continui riferimenti alla trasmissione. Chi dice cosa significa non è in grado di andare oltre, come se avessero imparato che "scialla" è romano proprio dalla televisione, senza un fondo culturale e letterario più ampio.

Questa prima indagine mi conferma che il termine ha avuto la sua diffusione popolare grazie alla sua apparizione sonora sulla bocca di una tale "romana" Martina, in una trasmissione di successo tra i "giovani".

Pare quasi che fino al giorno prima nessun romano (o pochissimi, percentualmente, romani) usasse il termine, e un po' di tempo dopo è diventato un termine romano (ipse dixit), usato dai "giovani" come gergo proprio — che i poveri vecchi (veri) romani non capiscono...

Il problema, torno a sottolineare, non è questo: se fosse un fenomeno spontaneo di diffusione di un gergo o espressione dialettale, magari amplificato dalla televisione in un momento non sospetto (ovvero ripreso dalla televisione inquanto termine tipico popolare dialettale), andrebbe bene. Il problema è che qui causa-effetto sono invertiti: non è stato usato dalla televisione perché popolare; invece, è diventato popolare perché usato dalla televisione.

Nei forum dove la gente chiede che vuol dire "scialla", le risposte si uniformano al mito creato dalla televisione di termine tipico romano con "traduzioni" che vanno da "tranquillo", "è tutto ok" a "hakuna matata".

Nei commenti a questo video di YouTube trovo conferma dell'origine non tanto romana DOC di "scialla" e altre espressioni come "bella", "a zì", che sono da coatto (romano) e non romane (dialetto che ha una sua letteratura).

Qui devo inserire la mia conoscenza. "Bella", "a zì" e altre che forse non trovo in Trilussa o in Pasolini o a Trastevere, sono nei miei ricordi fin dalle medie, più o meno. Le sentivo a scuola. Dunque avranno una origine "burina", "coatta", ma comunque c'erano. Se sono state usate in tv, hanno fatto sorridere i "coatti" perché si sono riconosciuti; sicuramente erano termini popolari, ripresi dalla televisione.

Invece nel caso di "scialla", romani da generazioni o di nuovo pelo, e forse anche "coatti", si sono chiesti cosa volesse dire. I più giovani hanno accettato la non-spiegazione televisiva (è romano, io sono di Roma, e sono giovane, dunque è un nuovo vocabolo che potrò usare) e hanno iniziato ad usare la parola.

Anche in questa risposta su Yahoo!Answers (non certo una garanzia di non-popolarità!) chi risponde è all'oscuro del termine e della sua origine: mai sentito in 34 anni (se crediamo che sia nata nel 1976); altre domande su Yahoo!Answers portano a una canzone, sempre di Amici, un cui frammento dice "scialla scialla scialla da capogiro"; altre dicono "significa tranquillo", fidati sono romano, ma si tratta con ogni probabilità proprio di "giovani" che hanno assorbito il termine dalla tv o da compagni che hanno assorbito dalla tv.

In altre risposte viene riportata come una offesa, ma non si specifica la regione.

La spiegazione per ora più lunga, ma senza etimologie o riferimenti letterari si trova qui, dove leggiamo anche l'esistenza di un verbo, "sciallare" (sciallarsi). Se cerchiamo questo verbo, nello stesso sito troviamo che è un termine comasco, un dialetto nordico (pare possa anche voler dire "rubare una cosa per il gusto di farlo", ma non si specifica l'area linguistica)

Dunque abbiamo trovato una possibile origine ma allora il termine non è romano/romanesco, ma è d'importazione. A questo punto dovremmo chiederci come sia arrivato a Roma (se non televisivamente!), ma soprattutto come è stato assorbito dalla cultura "coatta" romana al punto da potersi spacciare per tipico romano in tempi così brevi!

O forse è una coincidenza e non si può dire che abbiamo trovato il primo passo all'indietro verso una etimologia "critica" della parola? "Sciallare" ha delle affinità diciamo semantiche con "scialla", per cui pare plausibile... Cercando altrove, torniamo su Yahoo!Answers dove qualcuno dice che sciallarsela vuol dire "rilassarsi, riposarsi, abbandonarsi alla pigrizia", che concorda con l'idea che vuole dare "scialla" (da qualcuno identificato ipoteticamente con l'abbreviazione del participio passato di "sciallare", ovvero "sciallato")... peccato che, di nuovo, è un termine nordico e non romano.

(Su un'altra domanda viene detto che significa "divertirsi alla grande", ma lo schema della domanda-risposta mi fa sospettare si tratti di nu arraffapunti e dunque è ancor meno credibile di altre domande-risposte su Yahoo!Answers!)

Ancora un'altra risposta dice che il termine è usato spesso da una amica bresciana, segno che o l'origine è nordica, o al nord ci sono più fan di Maria De Filippi, fan che non disdegnano l'uso di termini importati da Roma ladrona. La risposta risale a circa due anni fa.

L'album "Scialla" è di un anno fa circa, e Wikipedia spiega un po' di cose. Martina Stavolo è la concorrente che usa "scialla" spacciandolo per romano, e appare in Amici 8, che wikipedia dice essere iniziato il 5 ottobre 2008. Dunque la ricerca a questo punto dovrebbe proseguire cercando testimonianze dell'uso a Roma del termine antecedenti a quella data.

Intanto, continuo a trovare che "scialla" è termine usato al nord (anche a Verona,oltre che a Brescia, e a Milano, a Mirabella dove però vuol dire "godere", da cui "sciallarsi" significherebbe "godersela", da cui può benissimo arrivare "scialla" nel senso "tranquillo (goditi la vita)!"...) e proprio con quel significato. Anche facebook conferma che se non fosse per Maria De Filippi, molti penserebbero a un termine dialettale di altre parti, e anche con significati diversi: ecco una pagina su facebook.

Ricompare di tanto in tanto, ma riportato come fatto noto perché detto alla tv, che "scialla" è una "espressione romana", ma a questo punto a me pare chiaro che l'informazione è molto dubbia. Tra l'altro, si ritrova anche in canzoni ma non usata con un significato (come canticchiare con "na na na" o "trallallero trallalà"... "shallallà"...), e altri ancora riportano che è parola usata al sud e qualcuno suggerisce (come ipotesi) possibili origine spagnole o arabe.

2 commenti:

  1. Per esser precisi, il verbo "scialare" esiste, compare in letteratura, e l'area semantica è, mi pare, quella giusta. Ma non è un termine romano.

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  2. Mi sembra di aver capito che effettivamente sia un termine che abbia quel significato. Come dici tu, la cosa grave è che abbia avuto questa diffusione grazie al programma della De Filippi... insomma, poi non ci lamentiamo della politica e di tante altre cose, se le cose stanno così. Ottimo articolo comunque, grazie!

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