domenica 23 giugno 2013

Decaduta d'ufficio

È chiaro anche che il pensiero non è libero se in una discussione tutti gli argomenti a favore di una parte sono continuamente presentati nella maniera più allettante possibile, mentre gli argomenti a favore dell'altra parte possono venire scoperti soltanto grazie a una diligente ricerca.
(B. Russell)

Il Fatto Quotidiano riporta che a Valentina Spata, «dirigente dei Giovani Democratici e tra le fondatrici del Pd di Ragusa nel 2007», «i referenti regionali le hanno comunicato di essere decaduta d’ufficio dal partito», per aver affermato che avrebbe votato Piccitto, «perché tra un finto candidato del centrosinistra, ma punto di riferimento del centrodestra e di Totò Cuffaro, e una persona per bene a prescindere dalle appartenenze», decide di scegliere «secondo coscienza». Cioè che la sua preferenza è per Piccitto.

Capiamo perché il voto è segreto (a volte!) anche in una democrazia che possiamo dire “buona”, seppur difettosa, imperfetta.

Quanto rumore c'è intorno a questa esplusione? Non ne sento molto. Nel caso di Adele Gambaro sono stato investito dal gossip intorno all'affaire: su twitter, su facebook e dal tam-tam in generale sono arrivato ai giornali e alla notizia, che era proprio quella: l'espulsione di Adele Gambaro in seguito alle critiche mosse a Grillo. Nel caso di Valentina Spata la notizia non è quella; l'importanza data al fatto è minima, i giornali non l'hanno amplificata, replicata, centralizzata (non riguarda il M5S…), non parte il tam-tam sociale di chi è pro e di chi è contro. Anche perché c'è poco da discutere, hanno deciso i referenti regionali (senza assemblee, senza discussioni ecc.).

Diciamo che questa espulsione segue una certa logica “condivisible”, per quanto c'è da ragionarci a lungo intorno, esattamente come nel caso Gambaro. Però da un punto di vista “politico” (di questa politica a squadre) è comprensibile.

Ma se una cosa del genere l'avesse fatta il M5S? Forse i giornali (pennivendoli, giornalai e via dicendo) avrebbero evidenziato alcune cose che giustamente diventano importantissime, visto che fa comodo alla causa.
  • Ah ah non c'è proprio democrazia nel M5S: doveva decidere la Rete, non i referenti regionali, che eseguono gli ordini di Grillo (e/o Casaleggio); non hanno fatto riunione né assemblee, alla faccia della democrazia! Decide tutto Grillo e i suoi scagnozzi (in questo caso, i referenti regionali).
  • Esprimo pubblicamente la mia idea e vengo espulso? Grillo ci vuole mettere il bavaglio! Dittatore! È anticostituzionale: la Costituzione tutela la libertà di opinione.
  • La Spata cacciata per lesa maestà del candidato, accostato a Totò Cuffaro.
  • La Spata, come cittadina, deve avere la libertà di votare chi ritiene più giusto, secondo coscienza, e non deve essere discriminata per questo. La sua espulsione ricorda pericolosamente regimi illiberali.
  • Un simile atto è di natura gravissima in una democrazia: la Spata è stata discriminata non solo per le sue idee, legittime, ma soprattutto per le sue intenzioni di voto, pubblicamente espresse. Si tratta di una inaccettabile, inammissibile pressione che mina una delle fondamentali libertà tutelate dalla Costituzione. Solo il fascismo ha saputo fare di peggio!
  • Cosa ha voluto dire Grillo espellendo la Spata? Che la linea politica la decide lui, è lui che decide chi votare e chi non segue le sue decisioni viene espulso. Chi vuole rimanere nel movimento, quindi, dovrà obbedirgli ciecamente! La Spata sarà d'esempio per gli altri che ora si guarderanno bene dall'esprimere pubblicamente le loro idee (ma i grillini hanno idee proprie?) e voteranno compatti. Oppure vedremo aumentare il flusso di dissidenti verso il Gruppo Misto. Viva la libertà!
E via dicendo: con un po' di fantasia e usando come calco l'affaire Gambaro e altri si possono costruire svariati titoloni di giornali, commenti di politologi, pensatori, intellettuali, costituzionalisti, politici “avversari”, gente comune ecc.

Nessun commento:

Posta un commento

Sii educato, costruisci con cura le frasi, rifletti prima di pubblicare, evita parolacce e offese dirette, non uscire dal tema, cerca di non omettere la punteggiatura, evita errori ortografici, rileggi quel che hai scritto.