venerdì 21 giugno 2013

Lesa maestà?

Poco dopo aver scritto e pubblicato il post Quoque tu, Brute, vo su Facebook e nei news feed trovo un post di Scanzi in cui parla di una intervista data a Famiglia Cristiana (correggendo le “imprecisioni” dei colleghi) ed espone la sua supposizione: l'intervista della Gambaro è stata presa come pretesto per fare ciò che Grillo e Casaleggio già volevano fare, ovvero liberarsi di chi «rema contro» e in particolare della Gambaro favorevole al dialogo Pd e desiderosa di tenersi la diaria.
Non mi pare verosimile. In ogni caso quel che mi sembra più discutibile è il riassunto delle parole della Gambaro con un semplice "lesa maestà": sembra cioè che Scanzi sia convinto che tutto il meccanismo dell'espulsione sia partito solo per qualche "offesa" a Grillo, per difendere la “sua maestà”.

Il mio commento, tanto per alimentare questo blog:
"Lesa maestà"? Ho ascoltato tutta l'intervista (e per la verità l'ho pure trascritta) e mi sembra che ridurre quelle parole a "lesa maestà" sia una leggerezza. Se la senatrice era in buona fede allora è stata pericolosamente ingenua prestandosi a facili strumentalizzazioni. Ma non trovo troppi elementi di supporto all'idea che sia stata ingenua per cui mi sembra più probabile che la Gambaro abbia voluto prendere due piccioni con una fava: uscire dal M5S e attirarsi le simpatie dei suoi detrattori (e non escludo al 100% che non ci fosse già un accordo).

L'intervista dipinge un movimento sconfitto (gli elettori «praticamente ci hanno abbandonato») e diviso all'interno, che perde consensi (dentro e fuori) per colpa dei toni aggressivi di Grillo, violento despota che usa tali toni aggressivi e «minacce che vengono fatte» (sic) per impedir di manifestare «il disagio [che] c'è» ed «è molto evidente» (!); atteggiamenti che fanno sì che ci sia «paura ad esporsi» (come invece la Gambaro ha fatto, “coraggiosamente”... messaggio: serve coraggio per "ribellarsi" al giogo di Grillo); dipinge un movimento che «è [una cosa] molto diversa da quella che era agli inizi» (quindi lei non ci si riconosce più e quindi si sarebbe dovuta dimettere…?); un movimento che «è Grillo», quindi un'altra leadership non è possibile (messaggio extra: è un "movimento personale")…

C'è ben più di "lesa maestà": la Gambaro afferma che «il movimento è Grillo», e qualunque cosa ciò significhi, vero o falso che sia, è proprio il movimento che nel complesso risulta più "leso" dal quadretto che le parole della senatrice suggeriscono.

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