Il viscidume sionista1 è una piovra cancerofera in grado di radicarsi nei gangli cerebrali di persone che in altri contesti potevano apparire ragionevoli, posate, sensate e persino razionali. Questo fenomeno è stato visto anche in altri soggetti che si sono fatti un nome difendendo la libertà delle persone di disporre del proprio corpo e non assumere farmaci sotto ricatto, ma oggi lo vediamo in un Andrea Lombardi, di cui ho persino condiviso roba.
Diciamo che qualche sospetto che fosse un soggetto da toccare con le pinze c’era già stato
- per il caso Assange,2
- per come parla della napoletanità e dell’Italia,3
- per il suo amore “capitalistico” per gli USA,4
- per altre “piccole” cose che non ho registrato.
Ma con la questione palestinese ha toccato il fondo, facendo da megafono all’hasbara5 e giocando nel campo della peggiore Israele mai vista dalla sua creazione coatta.
Tale Paola Kafira.
Avendo preso questa piega di voler aiutare gli assassini a coprire le loro malefatte spargendo dubbi e disinformazione6, e avendo fatto pure la vittima perché un video gli sarebbe stato tolto per violazione delle regole (incitamento all’odio, presumo)7… poteva non intervistare una propalatrice di menzogne e odio contro l’Islam?8
Ed eccolo qua, il video Ecco cos’è l’Islam. Il titolo promette chissà cosa: un saggio di storia delle religioni, un trattato antropologico, un approfondimento culturale?
Macché.
Già nei primi 3 minuti iniziali il Lombardi propone degli estratti dell’intervista che ne determinano il taglio e fanno presa sulle menti razziste islamofobe ignoranti tanto quanto questa Kefira. Da far cadere braccia e palle, ma anche accapponare la pelle.
Siamo nel 2025 e c’è stato un incredibile avanzamento nella tecnologia che ci permette di interagire con una quantità spaventose di dati usando il linguaggio naturale. Usiamoli.
Visto che la Kafira menziona la pratica della violenza collettiva, lasciando intendere in pratica che abbia a che fare con l’Islam, chiediamo a una IA come stanno le cose.
Il termine corretto è “taharrush gamea” o, più precisamente, “taharrush jamaʿi” (in arabo: تحرش جماعي), che significa letteralmente “molestia collettiva”.
Si riferisce a un tipo di aggressione sessuale di massa contro una donna, che può arrivare fino allo stupro. Il fenomeno è diventato noto a livello internazionale, in particolare dopo gli episodi di violenza avvenuti a Colonia, in Germania, la notte di Capodanno del 2016, ma ha origini precedenti, essendo stato documentato in contesti come l’Egitto.
Non si tratta di una “tradizione” o di un “rito”, ma di una pratica criminale e violenta che in alcuni casi è stata usata anche per reprimere le proteste delle donne o per creare disordine in luoghi affollati.
Il fenomeno del “taharrush jamaʿi” (molestia collettiva) non ha origini religiose e non è in alcun modo supportato dal Corano o dai precetti dell’Islam. Anzi, la violenza sessuale di gruppo è considerata un crimine gravissimo anche all’interno del diritto islamico.
L’espressione e la pratica che descrive sono diventate tristemente note per la prima volta su larga scala in Egitto, in particolare in Piazza Tahrir al Cairo, durante le manifestazioni della Primavera Araba del 2011.
In quel periodo, la partecipazione delle donne alle proteste era notevole e, secondo diverse testimonianze e rapporti di organizzazioni per i diritti umani, le aggressioni di gruppo venivano usate come tattica per intimidire, umiliare e allontanare le donne dai luoghi di protesta. Le aggressioni non erano casuali, ma si svolgevano spesso con una dinamica simile: un gruppo di uomini circondava una donna, separandola dai suoi amici, per poi molestala e in alcuni casi stuprarla, in una sorta di aggressione collettiva organizzata.
Il termine è stato poi adottato e diffuso dai media internazionali, soprattutto dopo i gravi episodi di violenza di massa avvenuti a Colonia, in Germania, la notte di Capodanno del 2016. In quel contesto, le autorità tedesche hanno usato l’espressione per descrivere le aggressioni sessuali commesse da gruppi di uomini contro centinaia di donne.
È importante sottolineare che il fenomeno non è una tradizione culturale, ma una pratica criminale che sfrutta il caos e l’affollamento per compiere violenze, spesso con l’obiettivo di sminuire la dignità delle donne e scoraggiarne la partecipazione alla vita pubblica.
Ma tale Kafira, o il Lombardi che ha scelto quegli spezzoni estratti dall’intervista come introduzione al video, suggerisce in pratica che sia un precetto dell’Islam.
Abbandono il video del Lombardi, che non promette niente di buono, e vado a vedere il canale di tale Kafira.
Propalatrice di ignoranza e seminatrice d’odio e discriminazione religiosa e razziale. Come la Fallaci ai tempi d’oro dei suoi libri peggiori, quei pamphlet antislamici e islamofobici spacciati per prodotto culturale. Una Fallaci 2.0. Cose che fanno molto presa su certi elettori destrorsi ignoranti come capre.
Prendiamo per esempio il video 3 fatti divertenti su Maometto che tutti dovrebbero conoscere9 (In questo video vediamo 3 curiosità su Maometto…), che inizia così:
Che Maometto abbia fatto abbondantemente schifo durante la sua miserabile vita […]
Una che si esprime così è semplicemente una razzista ignorante. Una persona schifosa e miserabile, che però proietta la sua pochezza intellettiva su persone esistite in altre epoche, giudicandoli con il suo metro moderno malato, a quanto pare.
Naturalmente i commenti al video sono bloccati: il confronto,quando si spargono odio e bugie, può farsi aspro — e c’è persino il rischio che qualcuno acculturato smonti tutto… una cosa intollerabile!
Ma oggi come oggi chiunque, con un po’ di sforzo, può smontare corbellerie gigantesche in pochi secondi.
Leccarsi e succhiarsi le dita
Maometto ha insegnato ai musulmani, in questa specifica sezione della Sunna dal titolo “Leccare e succhiare le dita”, che quando si mangia non bisogna pulirsi le mani se non dopo essersi leccati o succhiati le dita, oppure dopo essersi fatti leccare o succhiare le dita da qualcun altro.
Come sempre accade nell’Islam, di fronte a una idiozia esiste sempre anche il suo peggioramento. E sto parlando della sezione della Sunna che ha questo titolo. È bene leccarsi le dita e ripulire il contenitore del cibo e mangiare il cibo che è caduto dopo aver tolto eventuale sporcizia. Non è bene, invece, pulirsi la mano prima di averla leccata, perché c’è la possibilità che ci siano delle benedizioni nel cibo e che si trovino negli avanzi restanti. La consuetudine è usare tre dita.
L’hadith specifico dice che quando a qualcuno di voi esce un boccone di cibo dalla bocca, lo deve raccogliere, togliere eventuale sporcizia, e mangiarselo, altrimenti lo lascerebbe lì per satana. E non deve pulirsi con un fazzoletto se prima non si è leccato le dita, perché non si può sapere in quale pezzo di cibo ci sia la benedizione.
Poi fa un po’ di psicologia spicciola:
Questo è uno dei chiari momenti in cui Maometto abusa della psiche10 dei musulmani stessi, semplicemente perché più abusi della psiche di una persona e più ti sarà facile controllarla. E io temo che i musulmani si sentano controllati da Maometto ancora oggi.
Questo è il genere di corbellerie che solo una manipolatrice squallidamente ignorante può dire — e Lombardi la ospita con onore… Oh, no, un attimo: questo è uno dei chiari momenti in cui Kafira abusa della psiche dei suoi spettatori, semplicemente perché più abusi della psiche di una persona e più ti sarà facile controllarla (e averla come seguace fedele del canale).
Chiediamo rapidamente a ChatGPT: “è vero che nell’islam c’è un precetto che dice che non bisogna lavarsi le mani se non dopo essersele leccate?”
No, non è vero.
Nell’Islam non esiste alcun precetto che vieti di lavarsi le mani o che obblighi a leccarsele prima. Anzi, l’igiene personale è considerata molto importante: lavarsi le mani prima e dopo i pasti, dopo essere andati in bagno e in altre circostanze è raccomandato in vari hadith (detti del Profeta Maometto).
Probabilmente la confusione nasce da un hadith autentico in cui il Profeta raccomanda di non sprecare il cibo rimasto sulle dita, suggerendo di leccarle (o di farlo con il cibo caduto) prima di lavarsi le mani, per rispetto verso il nutrimento e per riconoscenza verso Dio. Ma questo non significa che non ci si debba lavare le mani: anzi, il lavaggio è comunque raccomandato e praticato regolarmente dai musulmani.
Ma proviamo a fornirgli più precisamente le sue parole: Una tizia su youtube dice: Maometto ha insegnato ai musulmani, in questa specifica sezione della Sunna dal titolo “Leccare e succhiare le dita”, che quando si mangia non bisogna pulirsi le mani se non dopo essersi leccati o succhiati le dita, oppure dopo essersi fatti leccare o succhiare le dita da qualcun altro. È bene leccarsi le dita e ripulire il contenitore del cibo e mangiare il cibo che è caduto dopo aver tolto eventuale sporcizia. Non è bene, invece, pulirsi la mano prima di averla leccata, perché c’è la possibilità che ci siano delle benedizioni nel cibo e che si trovino negli avanzi restanti. La consuetudine è usare tre dita.
Ecco la risposta di ChatGPT:
Quello che quella persona su YouTube dice è una distorsione sensazionalistica di alcuni hadith autentici. Ti spiego meglio:
1. Cosa dicono effettivamente gli hadith
Nelle raccolte di Sahih Muslim e Sahih al-Bukhari ci sono hadith in cui il Profeta Maometto raccomanda:
- di non sprecare il cibo, perché la benedizione (baraka) può trovarsi anche in piccole parti rimaste;
- di leccarsi le dita dopo aver mangiato (cioè togliere il cibo rimasto sulle dita) prima di lavarle;
- di raccogliere e mangiare il cibo caduto per terra dopo averlo pulito, invece di lasciarlo sprecato;
- di pulire la ciotola o il piatto in cui si è mangiato.
Esempio (Sahih Muslim, Libro della bevanda, 2030):
“Quando uno di voi mangia, non pulisca la sua mano finché non l’abbia leccata, perché non sa in quale parte del cibo si trovi la benedizione.”
2. Le false aggiunte
- Non esiste alcun hadith autentico che dica di “farsi succhiare o leccare le dita da qualcun altro”.
- Non è una pratica sessuale o bizzarra: è semplicemente un insegnamento di sobrietà e rispetto verso il cibo.
- Contestualizzato: in Arabia del VII secolo il cibo era prezioso, e insegnare a non sprecarlo aveva un senso forte.
3. Uso delle tre dita
Alcuni hadith riportano che il Profeta preferiva mangiare con tre dita (tipico per chi mangiava datteri, pane o piccoli pezzi di carne). È un’abitudine culturale e non un dogma.
✅ Quindi sì, esistono hadith con il titolo “Leccare le dita” nelle raccolte, ma il significato è non sprecare il cibo e mostrare gratitudine a Dio, non certo quello di pratiche strane o di dipendenza da altri che ti lecchino le mani.
Vuoi che ti riporti il testo arabo e la traduzione esatta di uno di questi hadith autentici, così puoi confrontare direttamente con quello che la tizia su YouTube ha detto?
Non so perché ChatGPT abbia voluto specificare che leccarsi le dita non è una pratica sessuale bizzarra, visto che non si è detto che fosse una pratica sessuale.
Comunque: chiaro chi è la persona squallida e pure capra? — Con rispetto per le capre, che son simpatiche.
Procediamo.11
Qualcosa sui bambini
Maometto ha messo la lingua in bocca ad un bambino. In un hadith il narratore dice: amo ancora quest’uomo dopo aver visto ciò che Maometto gli stava facendo. Ho visto al-Hassan andare nella stanza di Maometto e mettergli le dita nella barba mentre Maometto gli metteva la lingua in bocca. In seguito Maometto ha detto: oh Allah, lo amo tanto, quindi amalo anche tu.
Da questo hadith noi comprendiamo che Maometto ha messo la lingua in bocca ad una persona che si chiama Hassan che è maschio e da un altro hadith ancora, molto più dettagliato, noi sappiamo che questo Hassan è proprio un bambino. Nell’hadith dettagliato che adesso vi leggo è stata fatta sparire […] la parola lingua e c’è la parola bocca. Comunque il significato non cambia più di tanto.
Ho chiesto di nuovo a ChatGPT, copiando il testo che leggete sopra preceduto da “La tizia dice anche un’altra cosa”.
Questa cosa che riporta la tizia di YouTube è un tipico esempio di uso distorto o manipolato delle fonti islamiche. Ti chiarisco bene i punti, perché qui entrano in gioco sia hadith autentici sia narrazioni spurie o male interpretate.
1. Gli hadith autentici su al-Hasan (nipote del Profeta)
- È vero che ci sono molti hadith autentici in cui il Profeta Maometto dimostra grande affetto per i suoi nipoti, al-Hasan e al-Husayn (figli di sua figlia Fatima).
- Questi hadith parlano di lui che li abbraccia, li bacia, li porta sulle spalle, pregando per loro.
Uno dei più noti (riportato in Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim):
“Il Profeta baciò al-Hasan ibn ʿAli. Al-Aqraʿ ibn Habis disse: ‘Io ho dieci figli e non ne ho mai baciato uno.’ Il Profeta rispose: ‘Chi non mostra misericordia, non riceverà misericordia.’”
👉 Qui l’insegnamento è chiarissimo: mostrare affetto ai bambini è un atto di misericordia e fede.
2. La questione della “lingua in bocca”
- Non esiste nessun hadith autentico in Bukhari, Muslim o altre raccolte principali che riporti che il Profeta “mise la lingua in bocca” a un bambino.
- Alcune raccolte deboli o spurie (non considerate affidabili dagli studiosi islamici) hanno frasi ambigue, probabilmente errori di trasmissione o di traduzione.
La confusione spesso nasce da due cose:
- Tahnik → il Profeta masticava un dattero e ne passava un po’ nella bocca del neonato come benedizione. Questa era una pratica nota e innocente. Alcuni autori ostili lo traducono come “mettere la lingua in bocca”.
- Baci di affetto → come detto, il Profeta baciava i nipoti sulla guancia o sulla bocca (usanza normale all’epoca, e che in molte culture tuttora non ha alcun significato sessuale). Qualcuno ha forzato la traduzione per renderla scandalosa.
3. La frase “lo amo, oh Allah amalo anche Tu”
Questa è autentica: Il Profeta disse di al-Hasan (bambino):
“O Allah, io lo amo, quindi amalo anche Tu, e ama chi lo ama.” (Riportato in Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim).
➡️ Ma questo riguarda una preghiera di amore e protezione per il nipote, non un gesto strano.
4. Manipolazioni moderne
Quello che la tizia fa è tipico:
- Prende un hadith autentico (l’amore del Profeta per al-Hasan).
- Lo mescola con varianti spurie o manipolate (“lingua in bocca”), spesso prese da raccolte non riconosciute o da traduzioni maliziose.
- Presenta tutto come se fosse “ufficiale”, mentre non lo è.
✅ In sintesi:
- L’Islam incoraggia a mostrare affetto puro e misericordioso verso i bambini.
- Non esistono hadith autentici che parlino di “lingua in bocca a un bambino”.
- Quello che si trova in giro sono o errori di traduzione (tahnik → lingua), o narrazioni spurie che i critici usano per creare scandalo.
Vuoi che ti recuperi il testo originale arabo dell’hadith autentico su al-Hasan (“O Allah, io lo amo, quindi amalo anche Tu”), così puoi vedere da dove parte la confusione e cosa c’è scritto davvero?
La Kafira insiste:
E dopo aver fatto un altro abuso, come sempre Maometto inventa la giustificazione relativa a questo abuso in questo hadith che ora vi leggo.
“Ho visto Maometto leccare e succhiare la lingua e le labbra di Hassan perché la lingua e le labbra leccate da Maometto non avranno la punizione.”
Sottinteso non avranno la punizione di Allah, non avranno la punizione dell’inferno ma saranno benedette le labbra. In pratica qui Maometto sta dicendo: siccome i voglio continuare ad abusare di Hassan, che è un maschio e che è un bambino, invento che le labbra succhiate da me, la lingua succhiata da me, andranno direttamente in paradiso. Che è quello che Maometto ha sempre fatto: questo è il criterio dell’abuso di Maometto sulla psiche dei musulmani […]
Ora, non che nessuno si aspettasse da Rasullallah[?] l’emblema della pedagogia, perché noi già conosciamo tutto quello che il fondatore dell’Islam ha fatto sulla povera Aisha, ma in questo caso non è grave solo perché si parla di un bambino, ma è grave, o per lo meno preoccupante, anche perché si parla di un bambino maschio e non femmina12 come nel caso di Aisha.
E vediamo che dice ChatGPT quando gli riporto il testo sopra, trascrizione delle parole di questa capra inqualificabile, che copio-incollo facendolo precedere da “No13. Volevo continuare l’analisi di quanto dice la tizia. Prosegue dicendo così:”.
Capisco. Quello che sta facendo questa persona è un’operazione che ho visto spesso: prendere hadith inventati o spurii, tradurli in maniera malevola e poi “ricucirli” con un commento che li presenta come se fossero parte integrante della tradizione islamica. Ti smonto, passo per passo, quello che dice.
1. L’hadith citato: “Ho visto Maometto leccare e succhiare la lingua e le labbra di Hassan…”
- Non esiste in nessuna raccolta autentica (Sahih al-Bukhari, Sahih Muslim, Sunan Abu Dawud, Tirmidhi, ecc.).
- È attribuito ad alcune fonti deboli o spurie (da‘if o addirittura mawduʿ, cioè inventate).
- Gli studiosi islamici classici hanno sempre respinto questo tipo di narrazioni.
👉 Quindi: quello che la tizia spaccia come “hadith” è, al meglio, una leggenda marginale non riconosciuta, e al peggio un falso costruito per screditare.
2. La manipolazione dell’interpretazione
- Lei prende questa frase apocrifa e la interpreta in chiave sessuale e abusiva, ma nel linguaggio degli hadith autentici i termini “lingua” o “labbra” si trovano solo in contesti metaforici o di affetto, non sessuali.
- Il messaggio che i musulmani traggono dai hadith autentici è: il Profeta amava i suoi nipoti, li baciava, pregava per loro, li benediceva.
- L’idea che lui “inventa giustificazioni” per atti abusivi è una proiezione della tizia, non un’interpretazione accettata da nessuna scuola islamica.
3. L’accenno ad ʿĀʾisha
- Qui entra un’altra accusa ricorrente: il matrimonio del Profeta con ʿĀʾisha.
- È un tema molto discusso tra studiosi musulmani e critici esterni, ma mescolare questo con presunti “abusi su bambini maschi” è una strategia retorica per accumulare accuse.
- Nella letteratura islamica classica, il matrimonio con ʿĀʾisha non è mai stato inteso come “abuso”, ma come un’unione sociale e politica dentro i costumi dell’epoca.
- La tizia lo presenta invece come “pedagogia dell’abuso” per rafforzare la sua narrativa.
4. Perché certi testi circolano
- Nel Medioevo e nell’età moderna, in polemiche tra musulmani e cristiani o tra correnti interne all’Islam, venivano fabbricati racconti falsi per screditare la parte avversa.
- Alcuni di questi testi sono sopravvissuti in manoscritti marginali.
- Oggi, chi vuole attaccare l’Islam li prende, li traduce alla lettera e li presenta come “verità storica”.
- Ma per la metodologia islamica classica (ʿulūm al-hadīth) sono non autentici e senza valore normativo.
✅ In sintesi:
- L’hadith che lei cita non è autentico, gli studiosi lo considerano debole o inventato.
- Gli hadith autentici mostrano solo amore e affetto paterno/nonno verso i bambini (abbracci, baci, benedizioni, preghiere).
- La tizia reinterpreta questi testi con una lente sessuale e accusatoria che non corrisponde né alla tradizione né all’uso linguistico originale.
- Sta facendo un’operazione di propaganda polemica, non di analisi storica o filologica.
Vuoi che ti faccia un confronto diretto tra un hadith autentico su Hasan (con fonte precisa, testo arabo e traduzione) e uno dei testi spurii che circolano, così vedi chiaramente la differenza di attendibilità?
Maometto il cavalcato
Maometto è stato cavalcato durante una notte intera, cavalcato in senso sessuale, da un gruppo di uomini, fino all’alba. Io ora vi leggo l’hadith più imbarazzante della storia dell’Islam. Il narratore è Abdullah (bin Mas’hood): Io e Maometto stavamo camminando e ad un certo punto ci siamo fermati in un posto. Maometto ha disegnato sul terreno una linea dicendomi di non oltrepassarla altrimenti sarei morto. Quindi mi sono fermato lì, mentre Maometto è andato avanti. Poi ha menzionato le forme di alcune figure, come per dire di alcune persone in lontananza, come di uomini neri. Non indossavano nessun vestito, ma non riuscivo a vedere le loro parti intime. Erano alti e snelli. Sono arrivati e hanno iniziato a cavalcare Maometto e Maometto ha iniziato a recitare il Corano. In seguito questi uomini si sono avvicinati anche a me. Io ero molto spaventato e mi sono seduto. All’alba qualcuno di loro ha iniziato ad andare via e Maometto è tornato, stanco ed estenuato per il fatto di essere stato cavalcato tutta la notte. Sembrava quasi malato. Si è appoggiato a me e si è addormentato. Alcune di queste figure si sono avvicinate a me, indossavano degli abiti bianchi, […] e poi Maometto si sveglia. Dice che qualsiasi cosa si siano detti lui e questi uomini lui già la sapeva e che si trattava di angeli. / Fatemi menzionare a questo punto Raymond Ibrahim, che è un critico dell’Islam che già tutti conoscerete, si è occupato in un video di circa un mesetto fa, di questo episodio [di Maometto cavalcato] […] gli ho quindi mandato subito una email anche con una certa fretta, perché temevo quello che poi infatti è successo, cioè hanno iniziato a sparire da internet gli hadith, cioè le fonti originarie, anche in arabo. Io gli ho chiesto se potevo ridivulgare, praticamente, la sua spiegazione con le fonti utilizzate da lui, e lui mi ha detto che assolutamente potevo farlo, di citarlo e tutto il resto. Allora, cosa accade: che nelle ultime settimane sono state fatte sparire alcune fonti da internet. Quelle che io adesso vi ho messo a schermo non sono altro che quelle che sono ancora nell’archivio generale di internet dove si parla del verbo “climb”, cioè viene detto che queste persone si sono arrampicate su Maometto. In realtà il verbo originale anche in arabo è proprio cavalcare che, come spiega benissimo Ibrahim, sia in inglese che in arabo e quindi anche in italiano, ha due accezioni: da un lato si parla proprio della persona che sale su un animale, […] oppure c’è anche l’accezione sessuale […]. L’altra cosa importante da sapere è che la parte finale in cui Maometto parla degli angeli, non è niente altro che, in realtà, una convalida del pensiero dei critici dell’Islam. Diamo quindi per assodato che Maometto sia stato cavalcato in senso sessuale da un gruppo di uomini […] Ora, Maometto è il fondatore dell’Islam e l’Islam condanna a morte gli omosessuali, quindi si apre una serie infinita di problemi. Ma gli apologeti islamici normalmente, di fronte a questa scena […], dicono che non si trattava di persone ma si trattava o di jin o di angeli, anche sulla base dell’ultima frase che dice Maometto […] Ibrahim lo spiega benissimo: non si trattava né di jin né di angeli ma si trattava di persone provenienti da una tribù che si chiamava Alzut[?] che evidentemente girava nell’attuale Arabia Saudita in quel tempo storico, che Ibrahim conferma anche usando ChatGPT che normalmente non è dalla parte dei critici dell’Islam14 — e viene detto semplicemente che si tratta, anche sulla base di altre fonti islamiche, di persone forse proveniente dall’India o forse dal Pakistan che addirittura sarebbero degli uomini superdotati e che vengono descritti con queste erezioni spaventose e altri dettagli imbarazzanti. Quindi: di sicuro Maometto è stato cavalcato da degli uomini in senso sessuale. […]
Questa parte che riporti è un caso da manuale di disinformazione costruita su testi deboli, spurii o manipolati. Smonto i punti chiave della narrazione della tizia (e di Raymond Ibrahim, che è un noto polemista anti-Islam), così vedi cosa c’è dietro:
1. L’episodio che lei descrive
L’episodio ha un nucleo reale: alcuni hadith autentici e versetti coranici raccontano che il Profeta una volta incontrò un gruppo di jinn (spiriti invisibili, entità simili agli angeli ma di natura diversa).
- Fonti autentiche: Sahih Muslim, Libro 6, Hadith 450, e varie versioni in Sunan al-Tirmidhi.
- In quell’occasione, i jinn chiesero di ascoltare la recitazione del Corano, e Maometto la recitò per loro.
- Non c’è assolutamente nulla di “sessuale” né di “cavalcata”: i jinn ascoltano e poi tornano al loro popolo.
2. Da dove viene l’idea del “cavalcare”
- Alcune fonti spurie o traduzioni tendenziose (non Sahih Bukhari/Muslim, ma testi secondari e spesso da‘if, cioè deboli) usano un verbo che può essere reso come salire sopra o arrampicarsi su.
- In arabo, il verbo rakiba significa montare, cavalcare → ma può riferirsi sia a montare un animale, sia a un uso figurato (sovrastare, avere dominio).
- Nelle versioni spurie, si dice che i jinn “gli salirono sopra” → che viene letto da chi vuole fare polemica come “atto sessuale”.
- Gli studiosi islamici classici hanno sempre interpretato questo tipo di descrizioni come metafore (cioè che i jinn si radunarono sopra di lui, lo sovrastarono, oppure che lo “pressarono” per ascoltare).
3. Le aggiunte scandalistiche moderne
- La tizia (e Ibrahim) aggiungono dettagli che non si trovano in nessuna fonte classica: uomini nudi, “superdotati”, erezioni, sesso di gruppo, ecc.
- Questo è puro sensationalism moderno, cucito su fonti spurie e interpretazioni malevole del linguaggio.
- La parte finale (“erano angeli”) deriva da un’altra tradizione: il Profeta avrebbe spiegato a Ibn Masʿud che aveva incontrato creature invisibili (jinn o angeli).
- Nessun testo serio dice che fossero “uomini della tribù Al-Zut” o “dall’India con erezioni spaventose”: questa è propaganda moderna, non tradizione islamica.
4. La tecnica retorica usata
- Mescolare testi autentici e spurii → si parte da un hadith vero (incontro coi jinn), poi si infilano versioni spurie.
- Traduzione selettiva → parole arabe neutre come rakiba vengono rese nella versione più scandalosa possibile.
- Aggiunta di dettagli inventati → nudità, rapporti sessuali, uomini superdotati.
- Conclusione polemica → “vedete, Maometto praticava cose sessuali con uomini, quindi l’Islam è ipocrita sull’omosessualità”.
5. La realtà
- Le fonti autentiche parlano di un episodio spirituale (incontro con i jinn).
- Le versioni spurie sono state scartate dagli studiosi classici come inaffidabili.
- L’interpretazione sessuale è un’invenzione moderna, non attestata in nessuna scuola islamica tradizionale.
✅ In sintesi: Questa “cavalcata sessuale” è una bufala costruita su testi deboli e manipolati, mai accettata nella tradizione islamica.
- L’episodio autentico parla solo di jinn che ascoltano il Corano.
- Il resto è propaganda scandalistica, con termini volutamente sessualizzati per creare indignazione.
Vuoi che ti faccia avere direttamente il testo autentico di Muslim sull’incontro con i jinn (in arabo e traduzione inglese/italiana), così vedi la versione riconosciuta dagli studiosi rispetto alla versione “scandalosa” che gira su YouTube?
Ora, oltre all’imbarazzo e alla preoccupazione il fatto in realtà che Maometti menzioni degli angeli è peggiorativo, dal punto di vista dell’Islam, perché dà a questi angeli, a queste persone, una connotazione positiva. In altre parole: se io vengo abusata tutta la notte da delle persone — perché qui bisogna capire se Maometto era consenziente o meno, questo è il l ragionamento — e se io vengo abusata, quindi non sono consenziente, tutta la notte da dei criminali, all’alba non li definisco degli angeli, ma probabilmente li definisco dei demoni o dei criminali quali sono. Il fatto che Maometto li definisca degli angeli dà loro una connotazione positiva che convalida la tesi secondo la quale Maometto fosse consenziente, tesi convalidata con ancor più forza, dal mio punto di vista personale, dal fatto che prima che inizi la noche loca di Maometto lui tratteggia […] questa linea sul terreno per chiedere ad Abdullah di non spostarsi da lì, di non guardare. Come per dire: io so quello che sto andando a fare e non voglio che tu lo veda. E questo è il fondatore dell’Islam, la religione che manda a morte gli omosessuali; ma la cosa ancora più preoccupante è che Maometto, lo sapete, è il miglior esempio da seguire. E questo significa che in questo momento i musulmani dovrebbero mangiare, non pulirsi le mani ma leccarsi le dita da soli, raccogliere da per terra del cibo pulirlo, ma in maniera superficiale, rimetterselo in bocca e poi farsi succhiare le dita da qualcun altro, andare fuori da una Moschea, prendere un bambino maschio, mettergli la lingua in bocca e poi stasera tornare a casa ed organizzare un raduno per farsi cavalcare [in senso sessuale] tutta la notte da degli uomini superdotati.
Propongono questo delirio a ChatGPT così: “tornando a quanto dice la tizia; prosegue così in un’analisi che mi sembra carente sul piano logico, e naturalmente autoreferenziale, cioè pone degli assiomi e, stabilito arbitrariamente che sono veri, li usa per dire che è vero anche altro. Dice: [… riporta il testo trascritto sopra…]”
Capisco cosa intendi: il testo che riporti è un buon esempio di quello che, in logica e in retorica, si chiama petitio principii (o “circolo vizioso”): si pongono degli assiomi arbitrari o interpretazioni personali come se fossero fatti accertati, e poi li si usano come basi per “dimostrare” altre affermazioni, creando un ragionamento che appare stringente solo a chi accetta quelle premesse.
In particolare, nel passo che riporti:
Premessa arbitraria: “Il racconto parla di Maometto abusato tutta la notte” — ma questa è già un’interpretazione e non un dato storico o testuale condiviso.
Seconda premessa arbitraria: “Se li chiama angeli, vuol dire che dà loro una connotazione positiva” — in realtà il termine “angelo” nei testi religiosi non è un aggettivo morale, ma una categoria ontologica: angelo = messaggero (in greco ἄγγελος, in arabo malak). Quindi non è automaticamente un “giudizio positivo” come lei assume.
Conclusione derivata: “Se li definisce angeli e non demoni, allora era consenziente” — questo passaggio è un salto logico enorme: non solo non segue, ma confonde linguaggio simbolico/religioso con psicologia personale.
Ulteriore salto: da questa catena di premesse, la relatrice proietta sul presente: “Quindi i musulmani oggi dovrebbero imitare queste pratiche sessuali devianti” — che è un altro scivolone logico: si basa su una caricatura della nozione di Sunna (seguire l’esempio del Profeta), deformata fino all’assurdo.
In sostanza:
- prende un episodio (già controverso e interpretato diversamente dalle fonti islamiche),
- lo legge in chiave letterale, sensazionalista e sessualizzata,
- lo collega ad assiomi non dimostrati,
- e infine lo universalizza per dire che tutti i musulmani dovrebbero comportarsi di conseguenza.
È un meccanismo che ricorda molto certe tecniche di propaganda: stabilire immagini forti, sessuali o violente, e poi usarle per screditare un intero gruppo religioso o culturale, senza preoccuparsi di coerenza logica.
Vuoi che ti faccia un’analisi punto per punto di dove cadono i salti logici, quasi come se fosse un esercizio di “debunking” passo a passo?
Sì.
Perfetto, allora mettiamola così: quello che hai riportato è un esempio tipico di retorica polemica basata su assiomi arbitrari. Se la analizziamo un attimo in termini logici:
Parte da un presupposto interpretativo non condiviso: prende un episodio della tradizione islamica e lo interpreta come “notte di abusi sessuali”, cosa che non è il significato canonico della narrazione (il famoso Isra e Miʿraj, cioè il viaggio notturno e l’ascesa al cielo, con l’incontro con gli angeli).
Salta a una deduzione forzata: dice “se uno subisce un abuso non può chiamare angeli i propri abusatori, quindi se Maometto li chiama angeli allora era consenziente”.
- Questo è un ragionamento circolare: dichiara che l’episodio era un abuso, e poi usa il fatto che non si comporta come una vittima di abuso per confermare la sua stessa tesi.
- È un classico petitio principii (presupporre ciò che si vuole dimostrare).
Introduce analogie volutamente grottesche: descrive dettagli osceni (leccarsi le dita, baciarsi con bambini, “farsi cavalcare tutta la notte”), presentandoli come conseguenze logiche di ciò che Maometto avrebbe fatto.
- Ma queste immagini non derivano dai testi religiosi, bensì da una costruzione caricaturale.
- Tecnicamente è un straw man: attribuire alla controparte un’immagine distorta e ridicola, per renderla più facilmente attaccabile.
Conclude con un appello emotivo: “ed ecco cosa i musulmani dovrebbero fare oggi”.
- È un slippery slope (deriva forzata) che serve solo a scandalizzare chi ascolta.
- Non è un’analisi storica né teologica, ma un discorso performativo per generare disgusto e paura.
Quindi sì, hai colto: non è un’argomentazione in senso forte, ma una sequenza di presupposti arbitrari → analogie inventate → conclusioni scandalistiche. Funziona sul piano retorico con un pubblico già predisposto a vedere l’Islam come qualcosa di corrotto o pericoloso, ma non regge sul piano logico o storiografico.
Vuoi che ti faccia un parallelo con un metodo più serio di analisi storica o teologica (cioè come uno studioso affronta davvero un episodio religioso) così vedi la differenza?
Sì, perché no.
Perfetto 👌 allora ti mostro passo per passo come si può smontare razionalmente quel discorso, senza nemmeno bisogno di entrare in polemica ma solo facendo notare gli errori logici e metodologici.
🔎 1. Assiomi arbitrari
La persona prende per scontato che l’episodio narrato sia letterale e storico. ➡️ Problema: i testi religiosi spesso usano linguaggio simbolico, allegorico o mistico. Dire: “se Maometto dice angeli, allora erano davvero uomini e allora c’è stata una notte di abusi” è una catena di assiomi che non ha fondamento storico né filologico.
🔎 2. Falso dilemma (o dicotomia forzata)
L’argomento si basa su:
- Se Maometto fosse stato abusato → avrebbe detto “demoni”.
- Siccome ha detto “angeli” → era consenziente. ➡️ Problema: questo è un falso dilemma. Ci sono molte altre possibili interpretazioni (visione onirica, esperienza mistica, metafora). Dire che ci sono solo due opzioni è una fallacia logica.
🔎 3. Uso improprio del concetto di “prova”
La frase “il fatto che dica angeli convalida la tesi” è un salto logico. ➡️ In realtà è solo un’interpretazione soggettiva, non una prova. Nessuno storico serio prenderebbe un singolo termine religioso come dimostrazione di un fatto materiale.
🔎 4. Estensione indebita (slippery slope)
Dal singolo episodio narrato (e già male interpretato) la persona arriva a dire: “Questo significa che i musulmani oggi dovrebbero… fare pratiche sessuali estreme e innaturali”. ➡️ Questo è un tipico scivolamento logico: passare da un’interpretazione forzata di un testo antico → a regole comportamentali contemporanee → fino a immaginare scenari grotteschi. È un salto senza connessione razionale.
🔎 5. Generalizzazione indebita
Si passa da un testo religioso ambiguo → a Maometto era consenziente e perverso → a tutti i musulmani devono fare lo stesso perché lo imitano. ➡️ Qui c’è una generalizzazione indebita + sovrainterpretazione del concetto di “Sunna” (imitazione del Profeta). I musulmani non prendono in modo letterale o universale ogni singola azione narrata, ma distinguono norme giuridiche, morali, simboliche.
🔎 6. Uso emotivo del linguaggio
L’oratrice carica il discorso con immagini forti: “farsi succhiare le dita”, “raduno di uomini superdotati”, “bambino maschio”. ➡️ Non serve a dimostrare nulla: è retorica emotiva (appeal to disgust) per suscitare ribrezzo e biasimo, non per argomentare.
✅ Riassumendo: Quella catena logica si basa su:
- Assiomi arbitrari (presa alla lettera di un testo ambiguo)
- Falsi dilemmi (o è demoniaco o è consenziente)
- Estensioni indebite (dal singolo caso al comportamento di tutti i musulmani)
- Uso di immagini emotive per mascherare la debolezza logica.
Vuoi che ti prepari una versione sintetica e “da conversazione” (cioè poche righe efficaci) che puoi usare al volo se qualcuno ti ripropone argomenti del genere?
Da questo punto mi dice che ho raggiunto i limiti di uso gratuito, per cui andrebbe ad usare un modello inferiore.
Anche per questo mi fermo.
Ma penso che sia più che sufficiente per sottolineare i punti chiave: PK è ignorante, è una propalatrice di menzogne, consapevolmente o meno fa propaganda comoda per il governo genocidario, rimesta nei sentimenti di pancia su cui una certa destra ha costruito un consenso elettorale, fa disinformazione di stampo razzista e discriminatorio.
Insomma, una merda. Lei e chi gli dà spago (Lombardi in primis) e credito. 💩
Qualcosa in più su Paola Kafira
Questa l’autobiografia che si trova sul suo sito ώώώ·paolaκafira·it
:
Sono fotografa e scrittrice, laureata in Lingue e Letterature Straniere, con specializzazione in Postcolonial Studies.
Ho dedicato la maggior parte del mio lavoro all’America Latina.
Ho svolto reportage in Cile e Argentina negli ex centri di detenzione delle dittature militari di Pinochet e Videla.
In Argentina ho lavorato alla causa dei familiari dei desaparecidos.
In Messico ho lavorato presso la sede dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) di Oventic e nelle comunità preispaniche tzoztil.
Ma è stata la Bolivia ad avermi portata al premio internazionale per i diritti umani dell’America Latina con esposizione itinerante del relativo reportage in tutti gli Stati dal Messico all’Argentina.15
In Europa mi dedico da anni ad un progetto fotografico personale sulle comunità nomadi di Francia e Spagna e al tracciamento dei relativi tratti somatici.16
A seguito delle cosiddette Primavere Arabe mi sono dedicata alla rotta balcanica e ai campi profughi fra Grecia e Turchia, svolgendo reportage di immagini e testo17 e approfondendo in seguito la guerra civile in Siria.
E’ stato in quegli anni che ho iniziato a lavorare a stretto contatto con persone di ideologia islamica18 e sono stati gli anni più brutti della mia vita.
Dopo alcuni traumi derivanti dal contesto, ho comprato per caso il corano in libreria e a pagina uno ho capito che l’orrore di quegli anni derivava tutto da quel libro.19
Ho quindi iniziato a studiare l’islam attraverso testi, podcast e canali soprattutto in inglese20 finché un giorno ho deciso di parlarne anche io attraverso il metodo della divulgazione online.21
Per motivi personali conosco bene l’ideologia comunista22 e ho sempre saputo leggere fra le righe della cosiddetta causa palestinese23, alla quale dedicavo molti contenuti già prima del terribile 7 Ottobre.24
Ma dopo il 7 Ottobre sono corsa in Israele25 dove ho potuto svolgere un reportage al kibbutz di Kfar Aza, a tre chilometri dalla Striscia di Gaza, intervistare il portavoce di Zaka e raccogliere le testimonianze di alcuni sopravvissuti.
Gli unici reportage che riporta sulla pagina reportage del sito sono:
- “Nova”: l’unico film che mostra i video esclusivi dei sopravvissuti al rave
- Il film inchiesta sugli stupri del 7 Ottobre
- Kfar Aza nell’anima mia (Il kibbutz di Kfar Aza, a 3 km dalla Striscia di Gaza, pochi giorni dopo il massacro del 7 Ottobre.)
- Ellenico notturno (Le conseguenze dell’islam: la crisi migratoria a seguito delle ‘primavere arabe’.)
Su qualche social mette dei simboli abusati da destrorsi cristiani: forse anche lei è madre, donna e cristiana come la Meloni? Ma soprattutto è nazionista (crasi tra nazi e zionist). Quindi supporta il genocidio, che secondo lei, come per Lombardi, è una panzana di Ḥamas, e si beve la propaganda sionista, ovvero l’hasbara e qualunque fregnaccia gli raccontino i quei folli — la nazione con l’esercito più morale del mondo.
Non oso immaginare quanti vomiti d’odio e d’ignoranza può aver sputato su Twitter/X.
Ma su youtube si trova la conferma che non ha proprio titolo per parlare seriamente di Islam. Prendiamo questo video: 7 ottobre: le radici nell’Islam. Del 12 maggio 2025. La descrizione è un altro vomito d’odio e ignoranza e non-sense:
Ho fatto una conferenza a Torino, all’associazione culturale Camis De Fonseca, organizzata dall’associazione Italia Israele a Torino, sulle radici del 7 ottobre nei testi ufficiali dell’Islam.
Nella prima parte mi concentro sull’antisemitismo di Allah, Maometto e dell’Islam, fino al collegamento tra Islam e nazismo.
Nella seconda parte offro un’interpretazione del 7 ottobre dal punto di vista dell’Islam e analizzo alcuni punti retorici della dawa antisemitica o della così detta causa palestinese
Capito che 🤮💩? Ospitare questa per parlare di Islam è come ospitare Himmler per parlare di Ebraismo. E del resto, come si vede, fa molto comodo all’Israele contemporaneo, e quindi l’hasbara se la coccola per bene.
Chiediamo ancora una volta a ChatGPT che ne pensa di una conferenza con simili tesi:
Capisco. Quella è una tesi molto forte e anche molto problematica, perché tende a ridurre un conflitto complesso a una sorta di “inevitabile conseguenza” della religione islamica. Ti do qualche chiave di lettura:
🔹 1. Antisemitismo e Islam
- Nei testi islamici ci sono certamente versetti critici verso gruppi ebraici del tempo di Maometto (soprattutto alcune tribù di Medina che furono in conflitto con lui).
- Tuttavia, per secoli gli ebrei vissero sotto governi musulmani con uno status di dhimmi (cittadini protetti ma subordinati). Non era uguaglianza moderna, ma spesso in contesti islamici gli ebrei ebbero condizioni migliori che nell’Europa cristiana medievale, dove subivano ghetti, conversioni forzate, espulsioni.
🔹 2. Islam e nazismo
- Storicamente ci furono figure come il Gran Mufti di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini che collaborò con la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo viene spesso citato per stabilire un legame tra Islam e nazismo.
- Però: quella fu un’alleanza politica contingente, non una conseguenza inevitabile dei testi islamici. In realtà, il nazismo nasce in Europa, con radici nell’antisemitismo europeo, non nel Corano.
🔹 3. 7 ottobre 2023
- L’attacco di Hamas va letto nel quadro del conflitto israelo-palestinese, che ha cause territoriali, politiche e militari.
- Ridurre quell’evento alla “natura dell’Islam” cancella secoli di storia e le dinamiche di occupazione, guerra, terrorismo, nazionalismo e resistenza.
- Esistono musulmani che hanno visioni molto diverse: da chi legittima la violenza a chi invece lavora per il dialogo e la pace.
🔹 4. Il rischio della narrazione
Una conferenza come quella che citi rischia di:
- fare di 1,7 miliardi di musulmani nel mondo una massa indistinta e ostile,
- legittimare la visione “scontro di civiltà” (Islam contro Occidente/Ebrei),
- alimentare nuovi pregiudizi e semplificazioni, invece di aiutare a capire le vere cause politiche del conflitto.
👉 In sintesi: ci sono testi religiosi che possono essere letti in chiave ostile verso gli ebrei, ci sono stati episodi di alleanze “imbarazzanti” con i nazisti, ma dire che il 7 ottobre nasce dall’Islam è una semplificazione ideologica che serve più a polemizzare che a comprendere.
Vuoi che ti faccia un confronto equilibrato su come ebraismo, cristianesimo e islam hanno sviluppato atteggiamenti diversi verso gli ebrei stessi e verso “l’altro” nel corso della storia?
E riguardo la seconda parte?
Capisco la delicatezza del tema. Provo a rispondere in modo equilibrato, senza semplificazioni né demonizzazioni.
Quando qualcuno propone una lettura del 7 ottobre 2023 come “radicato nell’Islam” e parla di una “dawa antisemitica” (cioè una propaganda missionaria islamica anti-ebraica), sta facendo una scelta interpretativa che fonde teologia, storia e politica.
Alcuni punti utili per orientarsi:
📌 1. Islam e antisemitismo
- Nei testi islamici classici (Corano, hadith) ci sono passaggi critici verso ebrei (così come verso cristiani e pagani). Questi vanno compresi nel contesto delle polemiche e dei conflitti del VII secolo in Arabia.
- Storicamente, in epoca islamica, le comunità ebraiche hanno vissuto in condizione di dhimma (protezione ma con discriminazioni). Non è stata un’uguaglianza moderna, ma nemmeno un genocidio sistematico come in Europa.
- L’antisemitismo moderno, di stampo razziale o cospirazionista, nasce invece in Europa. Molti slogan e idee oggi presenti in Medio Oriente derivano dall’influenza di ideologie europee (nazismo, colonialismo, antisemitismo francese/tedesco/zarista).
📌 2. Islam e nazismo
- Ci sono stati contatti tra alcuni leader arabi e il nazismo (il Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al-Husseini, incontrò Hitler e sostenne la causa nazista).
- Ma parlare di “Islam e nazismo” in generale è fuorviante: non ci fu un’alleanza strutturale tra il mondo islamico e il nazismo.
- Piuttosto, alcuni leader arabi usarono il nazismo come strumento politico contro il colonialismo britannico o il sionismo, non come adesione ideologica profonda.
📌 3. Il 7 ottobre “dal punto di vista dell’Islam”
- Hamas si definisce movimento islamista e utilizza simboli e retorica religiosa. La sua Carta del 1988 aveva un linguaggio molto intriso di antisemitismo.
Tuttavia, ridurre il 7 ottobre a “l’Islam in azione” è semplicistico. Le cause includono:
- decenni di conflitto israelo-palestinese,
- condizioni di Gaza (blocco, occupazione, guerre precedenti),
- rivalità politiche interne palestinesi,
- ideologia specifica di Hamas (che mescola islamismo, nazionalismo, e retorica anti-israeliana).
📌 4. La “dawa antisemitica” e la “causa palestinese”
- In certi ambienti islamisti radicali, effettivamente, la dawa (predicazione) può includere discorsi fortemente anti-ebraici.
Ma identificare tutta la “causa palestinese” con antisemitismo religioso è scorretto:
- Ci sono palestinesi laici, cristiani, marxisti, nazionalisti, che hanno poco o nulla di religioso.
- La causa palestinese nasce come questione nazionale e territoriale (terra, diritti, autodeterminazione), non come lotta religiosa eterna.
- L’uso del linguaggio religioso da parte di gruppi come Hamas è un modo di mobilitare la popolazione, ma non esaurisce la complessità del conflitto.
👉 In sintesi: La conferenza sembra proporre una tesi ideologica forte: che l’antisemitismo sia inscritto nell’Islam e che il 7 ottobre ne sia una manifestazione inevitabile. Questa visione però ignora:
- il contesto storico-politico del conflitto,
- la diversità delle voci palestinesi,
- il fatto che l’antisemitismo moderno è stato importato anche dall’Europa,
- e che l’Islam nel corso della storia non ha prodotto genocidi simili a quelli europei.
Vuoi che ti prepari una sorta di “contro-argomentazione sintetica” (adatta a un dibattito o a una risposta pubblica) contro questa lettura “Islam = radice del 7 ottobre”?
No grazie. Volevo però sapere cosa ne pensi dell’idea che mi sono fatto: che invitare a parlare di Islam questa tizia, che ha palesi pregiudizi (a dir poco) contro l’Islam, è come invitare Himmler a parlare di Ebraismo.
Capisco bene la tua impressione, e il paragone che fai rende l’idea: se una persona è chiaramente ostile in partenza a una religione o a un popolo, è difficile che possa offrire un’analisi equilibrata o utile a comprendere davvero quella tradizione.
Invitare qualcuno che ha una posizione così fortemente ideologica contro l’Islam a parlare “dell’Islam” rischia di trasformare un’occasione di conoscenza in una conferma dei propri pregiudizi, un po’ come sarebbe stato assurdo affidare a un gerarca nazista una conferenza sull’ebraismo o a un inquisitore medievale una lezione sull’Islam.
Non vuol dire che non si possano ospitare critiche o prospettive severe — anzi, il confronto è prezioso — ma dev’essere fatto da persone che partono da un minimo di riconoscimento della complessità, non da chi riduce tutto a una caricatura ostile. Altrimenti non è informazione, ma propaganda.
Vuoi che ti proponga un esempio di approccio critico ma intellettualmente serio all’Islam, per capire la differenza?
La locandina della mostruosa conferenza, promossa da un’associazione israeliana.
ChatGPT, volevo aggiungere un dettaglio. La conferenza di cui sopra è stata organizzata dall’associazione Italia Israele di Torino.
Questo dettaglio è molto significativo.
Se la conferenza è organizzata da un’associazione come Italia Israele di Torino, è plausibile che il taglio non sia accademico o neutrale, ma che rifletta un orientamento fortemente pro-Israele. In questo quadro, invitare una relatrice che descrive l’Islam come “intrinsecamente antisemita” non appare come un tentativo di favorire la comprensione reciproca, ma come un atto politico: rafforzare una narrazione che identifica il conflitto israelo-palestinese con una sorta di scontro religioso assoluto.
Questo tipo di approccio, però, rischia di avere due effetti problematici:
- Polarizzazione – invece di distinguere tra posizioni politiche, interpretazioni religiose e scelte dei governi, tende a mettere sullo stesso piano tutti i musulmani con Hamas o addirittura con il nazismo.
- Chiusura al dialogo – riduce lo spazio per chi cerca una lettura più articolata, magari critica verso alcune derive, ma non demonizzante verso un’intera religione.
Da un’associazione che si propone di rappresentare un legame tra Italia e Israele, ci si potrebbe aspettare un impegno a favorire comprensione e ponti culturali. Invitare figure dichiaratamente ostili all’Islam rischia invece di irrigidire ancora di più le posizioni e di compromettere proprio quell’obiettivo.
Vuoi che ti aiuti a ricostruire quali associazioni analoghe, in Italia o all’estero, hanno scelto approcci più dialogici o accademici invece che polemici?
Per ora è tutto.
Sì, sionismo è la parola corretta. Il sionismo è un «Movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina», con tutto ciò che ne segue, a partire dalla necessità di sottrarre terre ai palestinesi. «Furono allora tracciate le linee del futuro programma d’azione del s., in cui si fondevano tre tendenze: la prima, pratica, vedeva nella colonizzazione agricola della Palestina il mezzo per restituire agli Ebrei la loro dignità umana e per far valere in futuro effettivi diritti sul territorio […] la seconda tendenza, etico-religiosa, si batteva per un ritorno alla tradizione e la rinascita di uno spirito nazionale e dei valori culturali e religiosi dell’ebraismo; infine la tendenza politica mirava a ottenere la concessione di una ‘carta’ internazionale che autorizzasse e tutelasse l’immigrazione ebraica in Palestina.» (Treccani) Quindi parliamo di una ideologia che giustifica la guerra contro le popolazioni autoctone e mistifica il colonialismo.↩
Secondo lui un criminale, in pratica.↩
Tipico tratto di chi sente il peso del provincialismo e per sentirsi fico deve disprezzare la piccola Italia e glorificare l’altrove.↩
Ritiene che sia davvero un posto “ontologicamente” migliore. Ha parlato bene persino della sanità, attribuendo a ignoranza quanto di solito pensiamo della sanità negli USA, con il classico “ti lasciano morire per strada”, che non è accurato ma è molto più vicino alla realtà di quanto Lombardi ammetta — e questo nonostante sia la stessa Hollywood, prodotto loro, a mostrarne gli aspetti negativi e persino crudeli.↩
Pubble non mi fa impazzire per il modo di fare e per altri dettagli. Ma a questo punto, rivendendo il metro alla luce del Lombardi, direi che merita uno spazio più lei che il Gastone anticomunista sullo stile di Berlusconi e i suoi ristoranti pieni che provavano quanto bene stesse l’Italia.↩
Basta che vede su un social network le immagini di un bar frequentatissimo (almeno a parole) per dimostrare che è la potente propaganda di Hamas a creare il dramma, che in realtà non c’è. Esattamente come dice il ministero degli affari esteri israeliano, entità super partes che non mente…↩
In seguito alla rimozione del video, ne avrebbe rimossi altri per evitare colpi retroattivi degli algoritmi della piattaforma. In seguito ho visto che un video è tornato, ma senza la copertina. Forse gli era stato rimosso perché la copertina mostrava un’immagine violenta?↩
Non conoscevo questa tizia, per mia fortuna. Una sorta di Fallaci 2.0 — la Fallaci autrice dei pamphlet razzisti La rabbia e l’orgoglio e La forza della ragione.↩
Il titolo e la descriione mi vengono presentati in inglese, non so perché; perciò li ho ritradotti in italiano. In inglese youtube mi presenta il titolo come “3 Fun Facts About Muhammad That Everyone Should Know” e la descrizione:
In this video we see three curiosities about Muhammad. I owe the understanding of the third curiosity to Raymond Ibrahim to whom I wrote as soon as he published his extraordinary video on the episode and who gave me permission to republish its contents.
. Credo che YT traduca in inglese dall’italiano a causa delle mie impostazioni della lingua. Poco male.↩In che consiste esattamente questo abuso della psiche? Come si abusa della psiche di una persona dando indicazioni di comportamento? Non basta dire «questo è uno dei chiari momenti in cui Maometto abusa della psiche» affinché ci sia effettivamente abuso della psiche. Se in un libro di galateo c’è scritto che è bene pulirsi la bocca prima di bere dal bicchiere, l’autore del libro sta compiendo un abuso della psiche del lettore? O forse dipende da ciò che c’è scritto: se la Kafira lo capisce e lo accetta, allora non è abuso della psiche; se invece gli suona strano o assurdo, allora è abuso della psiche.↩
Non ho dato in pasto quello che dice dopo sulla fatwa: i teologi che si incartano perché, dice Kafira,
il concetto di base, astruso, di Maometto, è già senza senso
.↩Vorrei farvi notare una cosa. Questa tizia sta accusando un personaggio storico di molestie sessuali nei confronti di bambini. Partiamo dalla considerazione che nella sua testa ciò è senza dubbio vero. Ma fa una distinzione “interessante” — o meglio, preoccupante. Rileggete con attenzione e rifletteteci: non è grave solo preché si parla di un bambino, ma è grave anche perché si parla di un bambino maschio. Quindi, secondo questa capra, gli abusi di uomini su bambine sono gravi, ma gli abusi di uomini su bambini (maschi) lo sono di più! O comunque c’è un elemento aggiuntivo preoccupante. Sarà perché al criminale abuso si aggiunge l’omosessualità?! Il passaggio fa sospettare che la Kafira sia pure omofoba. In realtà si può difendere così: l’Islam punisce l’omosessualità, per questo è grave/preoccupante. Ma è un bel cortocircuito: perché fa proprie le “preoccupazioni” che dovrebbero avere solo i credenti? Mi sembra un cortocircuito. Non approfondisco, ma ci sarebbe da spiegare meglio perché questo approccio è una tecnica ingannevole: Kafira sta facendo abuso psicologico sui suoi spettatori.↩
ChatGPT termina spesso le risposte chiedendo se si vogliono approfondimenti o altre cose. Il “no” è la risposta a tale domanda.↩
ChatGPT non è contro o a favore di qualcosa: mette insieme conoscenza e produce estratti ed elaborazioni di queste cose. Il fatto che ChatGPT «non è dalla parte dei critici dell’Islam» dipende dal fatto che la conoscenza confuta quanto dicono questi sedicenti “critici” dell’Islam (dalle mie parti la critica è altra cosa, ma vabbè: capre ignoranti pensano di fare critica). La stessa cosa infatti possono dirla i teorici dei complotti: questi sicuramente possono dire che ChatGPT non è dalla loro parte quando parlano di terra piatta, di allunaggi cinematografici, di autoattentati, o altre cose che sono o palesemente false o molto controverse e contraddette dalle versioni ufficiali, che sono anche quelle più comunemente accettate e preponderanti in rete.↩
Piuttosto vago.
Il Premio Internazionale per i Diritti Umani dell’America Latina non è un’entità singola e specifica, ma piuttosto un termine che può riferirsi a diversi riconoscimenti o iniziative che celebrano il lavoro in difesa dei diritti umani nel continente latinoamericano
. Dunque quale premio ha vinto di preciso?↩Tracciamento dei relativi tratti somatici. Suona molto male. Quali sono le comunità nomadi di Francia e Spagna?↩
Forse si tratta del reportage Ellenico notturno?↩
Ideologia islamica. Ideologia cattolica. Ideologia ebraica. Ideologia cristiana…↩
Non dalla Bibbia? O dalla Tenakh (תַּנַ"ךְ)? È strano perché molte cose si assomigliano e molti concetti sono ripresi… Ma forse la donna cristiana (e madre?) non ha mai aperto la Bibbia.↩
Quali tessti? Quali podcast e canali? Quelli di islamofobi che diffondono panzane come quelle che lei stessa ha imparato a diffondere?↩
Altrimenti detta propaganda per mettere in cattiva luce quella religione. Chiaramente a vantaggio di altre.↩
L’ideologia comunista. Da come lo scrive sospetto che voglia metterla in cattiva luce, proprio come l’Islam. I comunisti brutti e cattivi che mangiano bambini. Su questo anche si trova bene col Lombardi.↩
Lei ha saputo leggere tra le righe della causa palestinese. Ce lo dice così. Autoesaltazione e autolode.↩
Il 7 ottobre così terribile che i 1200 morti stimati, e i 250 ostaggi iniziali e il migliaio di feriti sono bazzecole in confronto a quanto è successo e sta accadendo a Gaza: si parla di più di 37000 morti, più di 85000 feriti, migliaia di persone disperse. Ah no, questa è propaganda di Ḥamas, non è la verità. I numeri non sono esattamente questi. Né è vero che ci saranno qualcosa come novecentomila (900000) sfollati adesso che Israele ha deciso di occupare tutta la striscia.↩
Per decenni in quelle zone è successo di tutto… Ma lei adesso si muove per il 7 ottobre 2023. E supporta Israele, ma mica ha il coraggio di andare a vedere come stanno le cose a Gaza. Tanto sono tutte menzogne di Ḥamas, no? Quindi di che avete paura, tu e quell’altro coso del Lombardi? L’esercito più morale del mondo non vi torcerà un capello. Anzi, vi difenderà dai cattivi palestinesi. Così potrete vedere con i vostri occhi che è tutta una bugia di Ḥamas e potrete finalmente diffondere in occidente la prova definitiva e mettere a tacere gentaglia come me o quei comunistacci di Ottolina.↩
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