Le voci sono due (Giacomo Gabellini e Gianandrea Gaiani), ma non specifico chi dice cosa nella seguente trascrizione di alcuni passaggi (principalmente ho trascritto quanto detto da Gaiani).
Lo scopo è solo di darvi un assaggio: l’ascolto integrale, magari a ×1.5 o ×2 se non avete tempo, è caldissimamente consigliato (come praticamente sempre accade con Il Contesto in generale).
Oltre ai passaggi trascritti, ce ne sono altri che merita un ascolto e forse pure un riascolto, nel caso sfuggisse la portata epocale di ciò che sta accadendo e il ruolo, assolutamente negativo e criminale, che l’Europa ha deciso di giocare.
Enfasi e note sono mie aggiunte, ovviamente.
[…]
Attenzione perché ormai è evidente che da un po’ di tempo a questa parte si creano o si colgono — a volte si creano, anche — i pretesti, in ambito UE e NATO, per, diciamo, estremizzare elementi o vicende che sono di routine, per alzare l’allarmismo nei confronti della minaccia russa imminente […]
Noi perché gli diamo attenzione? Perché queste situazioni sono indicative […] di una tendenza a estremizzare, a innalzare l’escalation verso la Russia […]
Sul Baltico […] il corridoio aereo percorribile neutrale è molto stretto […] basta poco per sconfinare. Succede tutti i giorni. Per esempio ieri un aereo da ricognizione elettronica russo […] è stato scortato […]
Ma queste cose succedevano quando ero ragazzino io e anche prima che io nascessi, da quando c’è la Guerra Fredda. Perché succedono? Perché ci sono delle aree del mondo dove i rivali si fronteggiano in spazi aerei che confinano. Quindi quando un aereo sovietico si avvicinava allo spazio aereo di una nazionoe NATO […] qualche caccia della NATO decollava […] e raggiungevano l’intruso.1
La stessa cosa facevano i caccia sovietici […]
Perché si fanno queste cose? Per tante ragioni.
La prima è perché stai transitando. Nel caso del Baltico sicuramente se i russi vogliono andare da Leningrado […] a Kaliningrad, devonno passare da lì2.
[Poi] lo fai per andare a vedere i tempi di reazione che ha l’avversario. […]
Serve anche per far vedere che ci sei, per mostrare bandiera.
Ma queste cose accadono regolarmente nei cieli artici tra l’Alaska e la Siberia russa. Accadono regolarmente nel mar Nero, dove gli aerei spia americani, britannici e anche velivoli da ricognizione elettronica e intelligence italiani volano al limite dello spazio aereo ucraino e quindi a volte sul mar Nero molto vicino alla zona di rispetto che i russi hanno imposto per la guerra.
È una cosa normale; ma normale dagli anni Cinquanta!
Se viene enfatizzata dobbiamo chiederci perché.
[…] Può essere perché ci sia la volontà di alzare l’asticella dell’escalation per motivare la popolazione occidentale al riarmo, alla preparazione contro l’imminente invasione russa3. Perché c’è la consapevolezza che questo tema non scalda molto i cuori dei cittadini europei […]
C’è però un’altra ipotesi che secondo me è quella pericolosa: che si stia facendo tutto questo battage pubblicitario […] per cercare un casus belli. Un caso per cui alla fine si è costretti ad entrare in guerra.
Perché? Perché sia i baltici che gli ucraini sanno benissimo che per non perdere questa guerra hanno bisogno che intervenga la NATO. 4
Purtroppo però non gliene frega nulla a nessuno. […] Ed io la trovo una bellissima notizia. Una ragione per cui i baltici hanno fatto tutto sto casino sui Mig31 e i polacchi ne hanno fatto uno ancora più [grande?], però almeno poi hanno tenuto un basso profilo […], è perché il Pentagono […], con il massimo supporto della Casa Bianca, […] vuole chiudere il programma Baltic Initiative che ha permesso ai baltici di comprarsi un sacco di armi gratis, pagate dagli americani.
Gli americani, come hai visto, ultimamente non hanno voglia di far regali a nessuno, soprattutto ai vassalli servi europei5, addirittura dobbiamo pagare non solo le armi che ci tocca comprare dagli americani ma anche quelle che dobbiamo poi dare agli ucraini.
Quindi anche i Baltici finiscono nella lista di quelli: volete le armi? Le pagate.
[…]
c’è tutta la parentesi della Polonia […] pare che due [di 3 Mig] scendendo lungo il Baltico siano passati davanti a questa piattaforma petrolifera polacca e tutte le agenzie di stampa italiane lo hanno riportato […]
Uno di questi [MiG] pare che si sia abbassato per sorvolare a bassa quota la piattaforma avvicinandosi […] pare a 150 metri — 500 metri è la zona di rispetto per evitare il rischio di incidenti.
Le agenzie italiane ci hanno riportato che su questa vicenda erano state informate le forze armate.
[…] Le agenzie di stampa italiane hanno ripreso il Guardian britannico. Sono andanto a cercarmi le agenzie polacche dove effettivamente questo viene detto. Ma poi si aggiunge una cosa che guardacaso né sul Guardian né [quindi] sulla stampa italiana ho visto riportata.
Eppure era interessante: due portavoce (uno della guardia di frontiera […] e un tenente colonnello portavoce del comando operativo polacco) hanno tenuto a sottolineare che non era stato violato lo spazio aereo polacco […]6
e non è stato necessario nessun intervento militare7; quindi vuol dire: nessun aereo polacco è stato mandato a scortare […] i MiG-31 russi.
Quindi diciamo che c’è anche una complicità dei media, almeno in occidente, nel tenere alta l’asticella di questa minaccia russa.
[…]
Qui sembra che ci possa essere perlomeno la volontà di qualcuno di creare un casus belli e di tenere comunque sempre alta la tensione per far sì che la Russia venga percepita da una quota più ampia possibile della popolazione come una fonte maligna, qualcosa con cui dobbiamo prepararci ad avere relazioni ostili per i prossimi 50, 60 anni.
[…]
Ho visto recentemente anche questo 19° pacchetto di sanzioni alla Russia che in realtà è l’ennesimo pacchetto che sega le gambe all’economia europea. […] Con queste decisioni questa UE ha distrutto l’economia europea già dal 2022 […] insistiamo nel segare le gambe all’economia europea […] è vero che gli alleati americani […] ci trattano a pesci in faccia, ma i primi a trattare male i popoli e nazioni europee è l’Unione Europea.
Io penso che oggi […] l’Unione Europea è a tutti gli effetti il peggior nemico delle nazioni e dei popoli europei. Lo dimostra nei fatti, al di là delle parole che spesso fanno sorridere per la pochezza di personaggi che rappresentano questa UE, dei commissari, della stessa presidente von der Leyen, scarso rispetto anche del suo ruolo istituzionale, […] ma proprio per le decisioni prese, per le dichiarazioni fatte, questo 19° pacchetto sega le gambe agli europei.
Quindi l’Unione Europea oggi è una minaccia diretta alla sicurezza economica, sociale, politica, militare dell’Europa.
Mentre la NATO, da alleanza che ha sempre visto i due principali azionisti angloamericani avere una prevalenza, ma che comunque è stata un’alleanza, oggi è diventato uno strumento […] di una monarchia assoluta, dove c’è un Re Sole8, un sovrano assoluto che ordina ai suoi servi quello che devono fare, che armi devono comprare, quanti soldi devono spendere per comprarle, cosa devono comprare e poi addirittura quanti soldi dobbiamo investire nell’economia americana (600 miliardi), quanti soldi dobbiamo spendere per comprare energia americana (750 miliardi), con i loro ministri che parlano dei soldi che noi dobbiamo dare agli americani come se fossero soldi americani.
Non è più un’alleanza questa, non lo è più forse da tempo, ma oggi non lo è più […] non c’è neanche più la preoccupazione […] di provare a non ostentare questo approccio da sovrani assoluti nei confronti di vassalli — meglio dire, oggi, servi. […]
Per scortarlo. Gaiani spiega che questo è il termine corretto da usare, mentre i giornali dicono «intercettato» o, in alcuni casi, «abbattuto», che è proprio una fake news in piena regola — poveri lettori di quei giornalacci. Gaiani specifica che ciò accade anche prima che il velivolo entri effettivamente nello spazio aereo nemico.↩
Attraverso il corridoio internazionale che attraversa il mar Baltico.↩
Naturalmente Gaiani non sta dicendo che l’invasione russa è imminente: al contrario! C’è un po’ di presa in giro nei confronti di giornalisti e politicastri, specie UE, che sostengono queste cazzate.↩
In pratica i paesi baltici e l’ucraina vogliono allargare il conflitto perché la ritengono essere l’unica chance di vincere la guerra. I baltici non sono in guerra, ancora, ma evidentemente ne hanno tanta voglia, così come le élite europee. E forse queste lo vogliono proprio perché infettate da gente baltica e quindi espressione della loro psicopatia revanscista: l’arpia estone Kaja Kallas e il lituano Andrius Kubilius. Mi sembra che Gaiani parli di 3 commissari, ma al volo non mi viene in mente chi sarebbe il terzo (forse si riferisce al lettone Valdis Dombrovskis, che però non è più in carica?).
Queste figure rappresentano la crescente influenza dei Paesi Baltici all’interno dell’UE, soprattutto in settori strategici come la politica estera, la difesa e l’economia.
La ricetta per un disastro. Ma non penso sia un caso. La domanda è: questi sono stati messi lì per spingere l’UE in quella direzione, o ci sono finiti “per caso” ed è per questo che l’UE sta prendendo questa deriva?↩Non ricordo se formula esattamente il concetto, mi sembra che abbia detto, in un modo o nell’altro, che è più corretto definirci servi. Mi sono immaginato il signorotto nel castello che, forte del monopolio della violenza, esige le tasse dai contadinotti. Ci manca solo l’esercizio dello ius primae noctis e siamo a cavallo.↩
Gaiani specifica che la piattaforma si trova a 70 km o miglia (non ricorda quale dei due, ma è irrilevante) dalla costa, quindi ben oltre lo spazio aereo polacco.↩
Perché non si è presentata nessuna delle condizioni per renderlo necessario. Quindi una situazione ancora meno significativa del niente di quell’altro evento, quello del caccia russo che per 12 minuti avrebbero volato nello spazio aereo estone.↩
Trump l’Americano.↩
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