lunedì 5 maggio 2014

I discorsi della Lega son questi


Dopo aver tristemente constatato come Bagnai sia caduto nella trappola e aver già toccato l'argomento altre due volte, sentiamo che tipo di discorsi vengono fatti da esponenti politici dell'area leghista ad una tappa del tour «bastaeuro» (in cui c'è, lo ricordiamo, Borghi).
Mi scuso per il ritardo nel senso che io arrivo da Roma, come tu sai, e oggi abbiamo discusso delle solite partite, il titolo quinto della costituzione che significa, in soldoni, che vogliono svuotare di competenze le regioni, il che significherà che tra qualche anno, che ospedali aperti di notte!  sarà Roma che decide come dovranno curarsi i veneti, tanto per dire. Quindi qua in sordina si sta discutendo una partita che è importante […] Però volevo anche ringraziarti […] grazie per quello che fai […] grazie perché la Lega aveva bisogno di una botta di vita e quindi è arrivata.
Dico due robe. C'è un convitato di pietra […] penso che il convitato di pietra sia quella parte di Italia che è tecnicamente fallita, perché noi non saremmo qui a fare discorsi sull'euro se non avessimo mezza Italia che ha i libri da portare in tribunale, che è fatta di fannulloni, di cialtroni, di gente che si mangia tutto quello che il nord produce. Perché è quello del quale dobbiamo discutere.
Lo dico — e lancio… mi permetto di lanciare uno spunto al professor Borghi — penso che ci sia una partita che è stata un attimo trascurata: potremmo dire (le faccio la domanda) che il nord starebbe tranquillamente nell'euro se non ci fosse il sud d'Italia? […] Ovvero, la verità è questa: io penso che noi abbiamo un problema paese che è un problema irrisolvibile e che dovremmo cominciare a mettere i puntini sulle i. Che dovremmo anche dire che “benvenga la lira”, ma nel momento in cui avremo la lira, ci resta la palla al piede, perché è una palla al piede che comunque noi ce l'abbiamo.
Lo dico perché noi veneti siamo meglio della Baviera, noi non abbiamo nulla da invidiare ai tedeschi, però è altrettanto vero che il momento è questo. Dall'altro, vedendolo dal mio osservatorio, penso che… c'era Scola, che adesso ce lo avete voi il cardinal Scola — Scola diceva che questa è una crisi delle coscienze oltre che essere una crisi economica… io ci metto anche che è una crisi del modello democratico: questo modello di democrazia non funziona più […] è la democrazia dei veti, è la democrazia dei tecnocrati che comandano a prescindere dal fatto che non siano stati votati perché poi questo è quello che ci troviamo davanti: è la democrazia della Banca d'Italia che decide — noi avremo un'assemblea, sabato mattina, abbiamo il terzo polo bancario italiano, che è Veneto Banca, e Banca d'Italia manda gli ispettori  e decide che dobbiam cambiare l'amministratore delegato, il presidente, tutto il consiglio d'amministrazione e noi ovviamente non stiam lì, supini, ad accettare queste cose.
Io ho l'impressione che dovremo fare una grande battaglia che non si concluderà solo con il no-euro, con la partita del no-euro. Noi siam pronti, abbiamo le amministrazioni… Dico un'ultima cosa, […] ne approfitto che qua ci son l'80% dei dirigenti della Lega. La regione […] ha un provvedimento che sta portando avanti sull'indipendenza, però è una roba seria, nel senso che il sentimento dell'indipendenza e dell'autonomia […] è ubiquitario, cioè è diffuso tra i 5 milioni di veneti. Dico indipendenza perché significa la secessione del Veneto dall'Italia, e autonomia perché significa avere uno statuto come quello che hanno a Bolzano: 9/10 delle tasse restano qui. 
Allora il consiglio regionale è interessato a questo, son sei mesi che una legge è in discussione… Voglio dire che noi non è che siamo gli ultimi arrivati e che rincorriamo qualcuno — lui ha avuto ragione prima, noi ci battiamo perché 24 persone, non devono essere processate le loro idee — però è altrettanto vero che… lo dico ai militanti, è una riunione anche di dirigenti, … che è bene sapere che quello è il nostro marchio, perché quello è il nostro marchio. Quando si leggono… quando si legge — giustamente io penso (Matteo ho detto una cosa, poi chiudo) penso che alle prossime… la fortuna… abbiamo una fortuna, tra 10 mesi in Veneto si va a votare, quindi io spero che fra 10 mesi non ci siano forze extraparlamentari in Veneto; è bene che tutti espongano le proprie idee, si organizzino, facciano la campagna elettorale che vogliono, si alleino con chi vogliono, però alla fine il Veneto dovrà avere una nuova coalizione, una nuova squadra, ed è bene che siano rispettate le idee di tutti, però è altrettanto vero che dobbiam prendere atto che c'è chi dice che correrà contro di noi e che finito il momento di salvataggio, poi ognuno va sulla sua strada, cioè non è che sbagliam strada, attenzione che noi non abbiamo mai sbagliato strada.
Tutto qua. Grazie, buona sera a tutti.
Ora, cari cialtroni e fannulloni che mangiate tutto ciò che il nord produce, avete pensato di votare la Lega con la preferenza per Borghi? Siete sicuri? Avevo già osservato che il discorso euro ed UE alla Lega interessa più che altro perché hanno paura che chissà quali trogloditi entrino nell'UE — mamma li turchi —, la stessa UE dove sono pure loro… Interessa perché l'economia veneta…però se non ci fosse il sud, si potevano tenere anche l'€, pensate che bello!

No, lo dico per l'ultima volta: se non avete mai pensato di votare Lega, non potete farlo ora, con o senza Borghi, che siano europee o politiche nazionali, non conta: non potete votare Lega: è un suicidio ideologico. (Se poi avete idee diverse, vabbè, allora non avete dubbi da un bel po'…)

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